Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Nessun processo, nessun dramma, nessuna recriminazione

01/03/2010 01:33

Ha fatto bene Giancarlo Favarin ad assumersi la responsabilità della sconfitta contro la Sangiovannese. Così fanno i grandi combattenti e, soprattutto, i grandi condottieri. Il tecnico rossonero ha voluto subito sgombrare il campo dagli equivoci e dagli eventuali processi sommari: qui il responsabile, l'unico colpevole sono io, punto e basta. Sappiamo benissimo che così non è, che l'allenatore ha, soltanto, parte della responsabilità di questo buco nero nel quale è finita la compagine rossonera, adesso sempre prima ma con "soli" sei punti di vantaggio sul Fano Alma Juve. Ci sono, inutile negarlo, giocatori che non sono al massimo della forma, che sono apparsi fuori dal gioco persi sul terreno di gioco: parliamo di Mocarelli e Carloto nel primo tempo, di Biggi e Pera, ma non solamente di loro. E' mancato a tutti qualcosa e Favarin ha provato a correre ai ripari, anche se il suo schema di gioco, con quattro attaccanti, ieri ha fatto acqua perché, pur con tutta la sua buona volontà, Kras, che non ha demeritato, non può fare il metronomo del centrocampo rossonero e Mocarelli sulla ascia destra fa ridere così come Carloto sul lato opposto fa piangere o quasi. Mancava Chadi, è vero, e la sua assenza si è sentita, ma sarebbe riduttivo e troppo semplice rifugiarsi dietro questa scusa sia pure tutt'altro che irrilevante.

La Lucchese fatica ad allungare, ma solo una ritrovata compattezza e una ritrovata unità possono sconfiggere questa involuzione. Favarin sa che non è il momento di fare processi né di prendersela con qualcuno anche se sul banco degli imputati qualche giocatore potrebbe anche finirci, Il tecnico pisano ha messo un freno alle possibili polemiche e ha fatto capire che, dal triplice fischio finale di Ros le cose vanno cambiate. Sicuramente, domani alla ripresa degli allenamenti, voleranno, all'interno degli spogliatoi, i vocaboli del mister che non saranno tutti di carattere diplomatico. Poi, però, stop. Nessun processo, nessun dramma, nessuna recriminazione per alcun motivo. Qui c'è solo da tirarsi su le maniche e ripartire. Alla grande, con la convinzione che la Lucchese è la più forte e può tagliare prima il traguardo della promozione. Niente polemiche né considerazioni che, seppur giuste, potrebbero innescare una sorta di disfattismo involontario, ma ugualmente dannoso. Sia chiaro: gli avversari aspettano solo che la capolista frani su se stessa e sotto il peso di qualche stupidaggine. Ebbene, nessuno si sottragga al suo compito, ma tutti ricevino da questo brutto momento la forza e la fiducia per portare a compimento questa duplice, meravigliosa impresa. In bocca al lupo ai colori rossoneri.

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