Il professore rossonero
In linea coi tifosi
Crisi? Forse, ma ne usciremo...
04/10/2010 13:30
Tifosi Rossoneri,
che dire ? Il Cosenza fu classificato come un episodio, a Gela una giornata storta, e l'Atletico Roma un luna park per ex giocatori di A e B. I giovanotti rossoneri? Non pervenuti, come le temperature delle citta dell'est negli anni settanta. La differenza con gli anni scorsi è che il tasso tecnico del torneo ti permetteva di reagire bene, la Prima divisione no. A volte non sembra solo uno scalino tecnico, ma un altro sport, come ieri pomeriggio.
Le tre sconfitte ovviamente non possono essere accomunate perché sono state tre storie diverse e perche se così fosse, aprirebbe scenari abbastanza cupi; ieri un po' di reazione si è vista, anche una certa gagliardia che a Gela sembrava smarrita, il banco di prova non era dei più semplici ma fino al primo gol almeno dei tentativi di infastidire i laziali ci sono stati.
Occorre sicuramente una scossa perché il futuro che ci aspetta non è dei più agevoli Taranto fuori, derby col Pisa e doppia trasferta Cava e Benevento potrebbero significare molto per il futuro dei giovanotti nel bene e nel male.
La genesi e la storia di questo gruppo porta a pensare ad una incapacità mentale a gestire una situazione diversa che non sia una gestione perennemente vincente. Mi spiego meglio. Paradossalmente il lato oscuro del brillantissimo periodo che ci siamo lasciati alle spalle è proprio questo: non riuscire a capire dove siano i propri limiti.
Il calcio è fatto di situazioni altalenanti non di sicurezze vincenti e perenni, il soggetto forte è quello che prende la botta si rialza e la tira più forte la domenica dopo. Credo che la Lucchese soffra questa cosa: uno smarrimento generale da perdita di sicurezza. I ragazzi hanno, comunque,la magnifica occasione nelle prossime quattro partite di farci rimangiare con gli interessi il concetto appena espresso.
Anche la società deve crescere in questo senso, non deve incorrere nell'errore di dare tutto per scontato e deve migliorare senz'altro l'aspetto della comunicazione e della tempistica, ma come si è detto le batoste, se opportunamente gestite, fanno anche bene. Come ama spesso dire il mio amico Emiliano non è il momento di tirar cappelli in aria il campionato è ancora lungo, il tempo per rimediare ce n'è d'avanzo, e approfitto per ricordare ai soliti criticoni che questo campionato era stato presentato da stampa e società come un anno di assestamento e di consolidamento e che non prevede pertanto trionfi su trionfi.
Per chi non gradisce c'è Serie A, Premier league e Bundesliga sulla pay-tv. Noi siamo e saremo sempre con i ragazzi perché portano in giro quel magico ovale a cui siamo, in modo atipico per il calcio moderno, ancora attaccati. FORZA PANTERA.
Luca Borghetti - IL PROFESSORE ROSSONERO