Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Il presidente Giuliani accusa: "Quello che ha scritto Aldo Grandi è frutto di fantasia o invenzione". Replica il giornalista: "Confermo che tutto ciò che ho scritto mi è stato detto direttamente dal presidente rossonero e gli concedo ampia facoltà di querelarmi"
07/01/2011 10:07
Il presidente rossonero Giuliano Giuliani ha diffuso, ieri pomeriggio, una nota che avremmo, volentieri, evitato di pubblicare se non fosse che è stata indirizzata a tutti gli organi di informazione e, quindi, ha posto in essere una vera e propria opera di disinformazione e diffamazione nei confronti dell'autore dell'articolo e delle testate che hanno pubblicato il medesimo. Per questa ragione Gazzetta Lucchese, essendo direttamente chiamata in causa, pubblica sia la nota di Giuliano Giuliani sia la risposta dell'autore dell'articolo:
Nel confermare quanto espresso nel comunicato stampa di ieri in relazione alle mie dimissioni, ritengo opportuno sottolineare di non aver rilasciato alcuna intervista, tanto meno in esclusiva, e che pertanto quanto a me attribuito da Il Nuovo Corriere di Lucca con il virgolettato non è che frutto di fantasia e/o invenzione. Diffido chiunque dall'attribuirmi cose che non ho detto.
Giuliano Giuliani
Risponde Aldo Grandi: Non avrei replicato alla nota di Giuliano Giuliani se non fosse che essa è indirizzata non solo al sottoscritto e alle testate che hanno pubblicato l'articolo, quanto a tutti gli organi di informazione. Mi si accusa, apertamente, di di essermi inventato quello che ho riportato nell'articolo, ossia il virgolettato, penso sia giusto, a questo punto e come ho sempre fatto, assumermi le responsabilità e fornire la mia versione dei fatti. Eccola:
Ieri mattina, giovedì 6 gennaio, alle ore 11,06, ho ricevuto una telefonata dal presidente rossonero sul mio cellulare n. 3387711634 in cui il presidente rossonero mi ha rimproverato per aver scritto che la sua, nei miei confronti, non era una intervista né, tantomeno, esclusiva, ma che si trattava di uno sfogo confidenziale che non doveva essere messo nero su bianco e che, quindi, da ora in poi non avrei più avuto la possibilità di parlare con lui come era accaduto in passato. Gli ho spiegato che, come spesso accade nel nostro ambiente, effettivamente non si era trattato di una intervista esclusiva, ma che, avendo io avuto sue dichiarazioni più vere e meno formali di quelle riportate dal comunicato, mi era sembrato giusto far conoscere quello che era il vero pensiero del presidente, soprattutto alla luce del momento che la società sta attraversando. Inoltre, quelle cose, effettivamente, lui le aveva dette al telefono il pomeriggio del giorno prima al sottoscritto dopo che io lo avevo cercato e non trovato e dopo che lui, tra le ore 16 e le ore 16,15 mi aveva richiamato due volte trovando occupata la linea spiegandomi, poi, che non aveva potuto rispondere perché la batteria gli si era scaricata. Nel corso della chiacchierata mi ha detto di non voler andare oltre il testo del comunicato diffuso ufficialmente dalla Lucchese, ma io, come ho sempre fatto e come sempre farò, ho cercato di andare oltre l'ufficialità e l'apparenza provando a strappoare qualche dichiarazione più vera e 'sentita'. E il risultato si è visto, nel senso che, alla fine, è emerso senza ombra di dubbi che a Giuliano Giuliani girano profondamente le palle e, soprattutto, gli girano perché qualcun altro non si sta comportando, a suo avviso, come dovrebbe e come aveva promesso.
Premetto che non è la prima volta, in questi ultimi anni, in cui mi capita di parlare e/o intervistare Giuliano Giuliani e che, puntualmente e al di là delle solite battute e delle solite rimostranze, il presidente rossonero, che più volte si è sfogato più o meno confidenzialmente con il sottoscritto, non ha mai, diconsi mai una sola volta negato quello che era stato da me scritto in riferimento a sue dichiarazioni. Mi domando, quindi, come mai proprio adesso e proprio in questa circostanza è stato emesso questo comunicato. Per di più, nella nota stessa non si dice che il contenuto dell'intervista non corrisponde al pensiero del presidente, ma ci si limita a dire che esso è frutto di fantasia o invenzione del giornalista.
In qualità di giornalista professionista da oltre 20 anni, di autore di pubblicazioni - e dispiace ribadirlo, ma è necessario - per case editrici come Einaudi, Rizzoli, Mondadori, Chiarelettere, Baldini&Castoldi, Mursia, di persona che ha sempre detto quello che pensa e, in particolare, pensato quello che ha detto o scritto, l'autore dell'articolo non può, da un lato, che rammaricarsi per quanto avvenuto, ma, dall'altro, non può che confermare quanto scritto nell'articolo contestato. Ovviamente concedendo, al presidente Giuliano Giuliani, ampia facoltà di procedere con querela nei suoi confronti. Si può comprendere il momento di difficoltà, in tutti i sensi, che la società e il suo presidente stanno attraversando sotto tutti i punti di vista, si può anche capire una eventuale incazzatura, ma non si può sparare merda su chi, sempre e comunque, in questi ultimi sei anni di vicende rossonere, la faccia ce l'ha messa e ha anche pagato per non averla nascosta.
Con affetto e senza rancore.
Aldo Grandi