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"La Lucchese siamo noi": in settecento in corteo per le vie del centro a sostegno della causa rossonera. La rassegna fotografica
11/06/2008 00:15
"Siamo noi, la Lucchese siamo sempre e solo noi!". Se
dovessimo sintetizzare in poche parole la manifestazione di stasera,
useremmo proprio questo coro, tante volte sentito e gridato allo stadio
e che in una serata finalmente calda è riecheggiato come leit motive
per le strade del centro storico cittadino.
Erano almeno sei-settecento i tifosi che hanno aderito
all'iniziativa del comitato "AS Lucchese Libertas 1905: a difesa di una
fede" e dato vita ad un piccolo corteo che ha materialmente scortato le
quasi cinquemila firme raccolte con la petizione e destinate al sindaco
Favilla. C'era qualche preoccupazione, ora si può dire. Vuoi per la
composizione estramente eterogenea dei partecipanti, per il quali
l'unico punto fermo è sicuramente l'amore viscerale per la Lucchese ma
che, per il futuro, intravedono soluzioni diverse, a partire dalla
costruzione del nuovo stadio, osteggiata da una fetta dei partecipanti e
ritenuta indispensabile da altri; vuoi perché organizzare avvenimenti
del genere a Lucca è qualcosa più che uno scommessa: è una sfida alla
quiete, al dolce dormire in cui questa città è assorta quasi per
vocazione da quando Castruccio Castracani lo rapì la malaria. E invece
è filato tutto liscio, anzi di più: è stato un gran successo.E prima di
tutto va detto un grazie grosso così a chi ha organizzato il tutto.
Erano presenti tifosi storici accanto ai più giovani, tifosi che si
riabbracciavano con la gioia di vedere accanto a sé l'amico di venti
anni prima, con la pancetta e meno capelli. Quello dato per disperso
con moglie e figli ma che quando scatta il richiamo della foresta è lì,
presente. Ad ogni costo. Anzi, porta pure moglie e figli, come in molti
hanno fatto stasera. La kermesse rossonera era partita già nel
pomeriggio ma alle nove ha raggiunto il suo apice. Inquadrati per le
strade cittadine, come mai si era visto in passato, tranquilli, ma
carichi di entusiasmo, i tifosi rossoneri si sono incamminati verso
palazzo Santini, percorrendo il piccolo tratto di strada con fumogeni e
striscioni. Ma soprattutto urlando a pieni polmoni il loro amore per la
Lucchese. Presenti tutti i club: dai ragazzi della curva, ai gruppi
Vecchia Guardia e Irriducibili '77, a Marlia rossonera, a Fornoli, al
Cuore rossonero, al club XXV maggio. E sappiamo che faremo torto a
qualcuno. Ma questi sono quelli che abbiamo visto con i nostri occhi.
Erano senz'altro di più.
Il corteo, aperto da un enorme bandierone con la pantera e da uno
striscione con la scritta che più semplice ed eloquente non si può:
Lucca, è sfilato ordinatamente tra gli sguardi incuriositi dei turisti.
Poi l'arrivo sotto palazzo Santini al grido di
"Meritiamo di più" e "Rossoneri alè". In attesa che una delegazione si
recasse dentro la sala consiliare. Un attesa prolungata da un ritardo
del sindaco che non ha fatto altro che far aumentare i decibel dei cori
dei supporters rossoneri. Alla fine dell'incontro in Consiglio, uno
stremato Luca Borghetti,
portavoce del comitato, a viva voce più che con un megafono poco
funzionante, ha comunicato l'esito dell'incontro con il rinnovato
impegno del sindaco a trovare una soluzione. Applausi e tutti a
casa. Ma non finisce qui. Quella della piazza rossonera è una battaglia
per il domani della società e non si esaurisce in una serata che
comunque resterà negli annali come un concreto segnale di risveglio
della tifoseria. Domani è un altro giorno e i problemi sono sempre sul
tavolo. Ci vorrà tanta buona volontà da parte di tutti. Anche un pizzico di fortuna, aggiungiamo noi. In bocca al
lupo, Pantera.
Fabrizio Vincenti
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