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Fallimento Lucchese Libertas: adesso tocca alla giustizia penale. La Guardia di Finanza è al lavoro, l'inchiesta promette esiti clamorosi

16/04/2009 11:44

Se, da un lato, sul fronte civile non dovrebbero esserci novità di rilievo per la vicenda legata al fallimento della ex Lucchese Libertas, ci saranno, invece, sicuramente delle notizie clamorose sotto il profilo penale. Infatti, l'inchiesta affidata dal procuratore capo della Repubblica Aldo Cicala al sostituto procuratore Piero Capizzoto, sta marciando regolarmente verso il suo epilogo. Ricevuta la relazione del curatore fallimentare avvocato Giannecchini, documento, ovviamente, secretato, la magistratura ha affidato l'incarico di compiere una ulteriore accurata e approfondita indagine alla Guardia di Finanza. Quest'ultima ha effettuato controlli incrociati anche a livello bancario per cercare di individuare dove siano fini i soldi distolti dalle casse rossonere. Si procede, tra l'altro, per il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione in concorso. Ci vorranno ancora dei mesi, ma, senza timore di sbagliarsi, le indagini preliminari si concluderanno con una raffica di richieste di rinvio a giudizio che il Gup, giudice dell'udienza preliminare, dovrà esaminare prima di disporre l'eventuale processo o il non luogo a procedere. Di sicuro non ci sarà alcuna pietà, intesa nel senso letterale del termine, per i responsabili di un crac stimato in quasi sei milioni di euro. Se la prima inchiesta su Fouzi Hadj si concluse, l'anno passato, con un nulla di fatto - puntualmente strombazzato nel corso di una conferenza stampa all'uopo convocata dall'ex presidente rossonero - questa volta la sensazione è che si andrà fino in fondo e chi ha sbagliato, con dolo, sarà inchiodato alle sue responsabilità.A. G.