Giornale Periodico "Lo Sport"

 

Il giornale lo Sport, nato da un'idea di Valter Nieri, nel 1988, è sempre stato a disposizione gratuitamente degli sportivi lucchesi. Nessuna disciplina sportiva è stata esclusa dall'informazione. Il motivo è sempre stato quello di arrivare là dove, per motivi di spazio, non arrivano i quotidiani. Il personaggio sportivo viene intervistato a fondo, anche sulla sua vita privata e su quelle curiosità che interessano il lettore. Per mantenere in vita questo periodico Nieri si è avvalso di un vasto numero di imprenditori locali e di soci onorari che, mettendo in evidenza la loro immagine commerciale, hanno consentito di raggiungere i budget economici necessari. Nel 1997, sempre Nieri, ha fondato il Premio fedeltà allo Sport per premiare un podista lucchese che ha fatto del volontariato la sua ragione di vita: il comm. Nino Arduino Arnofi. Da allora il Premio è continuato con un vincitore annuale tra i dirigenti sportivi lucchesi. Da qui l'idea della sfinge d'oro, coniata dall'artista lucchese Giampaolo Bianchi e consegnata ai grandi di ieri e di oggi dello sport nazionale e internazionale.

 

 

Sono passati da Lucca per ricevere il Premio Fedeltà allo Sport centinaia di personaggi. Ne ricordiamo alcuni: Eddy Merckx (premiato a Lucca come atleta del millennio), Bernard Hinault, Roger De Vleminck, Giuseppe Saronni, Freddy Maertens, Lucien Van Impe, Francesco Moser, Franco Ballerini, Franco Chioccioli, Mario Cipollini, Miguel Martinez, Edita Pucinskaite, Michele Bartoli e Marco Giovannetti, tutti per il ciclismo. Poi, per il calcio Arrigo Sacchi, Paolo Rossi, Antonio Cabrini, Angelo Colombo, Alberigo Evani, Sandro Mazzola, Mauro Bellugi, Mario Corso, Gigi Simoni, Tarcisio Burgnich, Giancarlo Antonioni, Cesare Prandelli, Pierino Prati, Beppe Furino, Giovanni Lodetti, Romeo Benetti,Roberto Boninsegna,Paolino Pulici, Renato Zaccarelli, Claudio Sala, Enrico Albertosi, Beppe Chiappella, Francesco Graziani, Maurilio Prini,Luciano Chiarugi, Claudio Merlo, Desolati,Benito Lorenzi, Orzan, il mitico Olivieri, Romeo Anconetani(prima che morisse), Egiziano Maestrelli, Aldo Grassi e tanti giocatori della Lucchese. Per l'atletica leggera Livio Berruti, Pietro Mennea, Sara Simeoni, Alberto Cova,Alessandro Lambruschini,Alessandro Andrei, Mei, Nicola Vizzoni, Laura Fogli, Stefano Gori, Maurizio e Luigi Damilano,Tiziana Nasi. Per la pallanuoto Eraldo Pizzo, Gianni De Magistris, Stefania Lariucci, Dimitri Gorkov e Gianni Lonzi. Per la scherma Giovanna Trillini, Edoardo Mangiarotti, Diana Bianchedi, Irene Camber, Margherita Zalaffi, Antonella Ragno. Per il canottaggio Leonardo Pettinari, Carmine e Giuseppe Abbagnale. Per il Judo Giuseppe Maddaloni e Giovinazzo. Per il pugilato Valerio Nati, Maurizio Stecca, Francesco Damiani. Per lo sci Stefania Belmondo. Per la ginnastica Yuri Chechi e tanti ancora.
Il giornale lo Sport ha attualmente come direttore responsabile Emiliano Pellegrini e collaboratori Diego Checchi, Michele Citarella, Alessandro Petrini, Massimo Salvucci e Maurizio Tintori.

 

Chi conosce Valter Nieri sa con quale passione e puntiglio si dedica alle sue attività e alle sue passioni. Lucchese doc, sposatosi giovanissimo, ha un figlio e da oltre vent'anni si occupa di pubblicità, nei cinema, ma non soltanto. La sua genuina attrazione verso lo sport gli ha fatto inventare il Premio fedeltà al medesimo, una iniziativa unica nella nostra provincia e una delle più significative a livello nazionale. Basterebbe, del resto, dare un'occhiata ai nomi dei protagonisti, così come partecipare alle cene di gala che, ogni anno, Nieri organizza. Valter è un entusiasta: "Vedevo i campioni alla televisione e mi è venuta l'idea di conoscerli da vicino. Quando li ho avuti accanto, è stato come se mi trovassi in un sogno. Mi sembrava impossibile poterci parlare e incontrarli. E' stata un'esperienza bellissima ed è per questo motivo che vado avanti in questo tipo di manifestazione. Il nostro Paese sta attraversando un momento difficile sotto il profilo economico, ma ci sono cose, come lo sport, che servono ad unire e a coinvolgere". Valter è un appassionato più che un tifoso, ama lo sport per quello che è, non per partigianeria o desiderio di identificazione.

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