Berretti:
Mangiantini, un'estate di speranze con un brusco risveglio

22/09/2007 20:17

Un'estate sognando la prima squadra, allenandosi con i propri idoli, coloro che finora aveva sempre visto solo tornando dai campi dell'Acquedotto, dagli allenamenti, stanco, con la maglia sudata e sporca, le scarpette in mano e un sogno nella testa, quella di diventare anche lui un giocatore professionista. Chissà quali e quante saranno state le emozioni di Paolo Mangiantini (nella foto), portiere nato il 22 novembre 1989, nel momento in cui una telefonata del segretario della Lucchese Antonio Magli lo informava ufficialmente che avrebbe trascorso l'intera estate in ritiro con la prima squadra, scelto dal tecnico come terzo
portiere.

Un'estate passata a Pievepelago, a stretto contatto con i suoi
miti e con Gazzoli, il portiere titolare della squadra, un giocatore da emulare. Il lavoro del portiere di riserva è quello di allenarsi, metterci il massimo dell'impegno, come se dovesse giocare, per crescere tecnicamente e atleticamente, ed essere lì, sempre pronto, non a portar sfortuna ai tuoi compagni di reparto, ma, semplicemente, ad attendere l'occasione. Essere il terzo portiere, poi, corrisponde a tutto questo elevato alla seconda. Un'estate, perciò, piena di tante buone parole e, in occasione dell'esordio in Coppa, seguite anche dai fatti. Gazzoli viene tenuto a riposo e Castelli è tra i pali nell'esordio con la Fortis Juventus, con Mangiantini, il giovanissimo, pronto a subentrare. E' la prima convocazione, la prima emozione. Tutto sembra andare per il meglio. E poi ancora la conferma come secondo del secondo. E poi, e poi niente. Poi, il vuoto. E, oggi, la prima conferma. Nonostante tutto
lasciasse presagire che potesse essere il titolare della Berretti, squadra
con la quale è aggregato da due anni, in porta va Lavorini. A fine partita, i complimenti di Armenise e quella frase "Lavorini titolare è una scelta precisa" sono un fendente nelle speranze di Mangiantini. Forse, aria di cessione? Dalla fiducia estiva ad ora cosa è successo? E, soprattutto, cosa succederà?

An. Am.

A.A.