Allievi Regionali:
Straordinaria Lucchese: i ragazzi di Bianchi sotto di due gol ribaltano il risultano e stendono la Fiorentina
25/02/2008 20:56
LUCCHESE: Viani, Michelotti, Anzilotti, Bartalini, Regoli, Baldi
Galleni, Verdigi, Bianchini, Raffi, Valentini, Benlaidi. A disp.:
Rugani, Lencioni, Tardelli, Bernardi, Benedetti. All.: Bianchi.
Questa volta scegliamo di mettere la formazione della Lucchese all'inizio del pezzo, così, da sola.
Un
gesto speciale per una partita speciale. L'idea è quella di riprendere
un po' il famoso Sarti, Burgnich, Facchetti... che rese universalmente
famosa l'Inter campione del mondo. Il traguardo degli Allievi allenati
da Paolo Bianchi avrà sicuramente un impatto minore sul calcio
italiano, ma, per noi lucchesi, forse vale più di quell'Inter che nel
'64 vinceva la Coppa Intercontinentale.
L'impresa dei nostri
rossoneri merita uguale rispetto. La partita è di quelle da 1 in
schedina. Andare a Firenze è generalmente una sorta di via crucis. Un
viaggio della speranza, di trovare almeno un punto. E, invece, si è
trasformato nell'epopea rossonera.
La partita comincia sui
binari di un equilibrio che lascia ben sperare. La sqadra di casa
attacca, ma la Lucchese tiene botta, come si dice in gergo. Dopo un
quarto d'ora di match interessante, però, arriva il castigo dei viola,
con un vero eurogol che sancisce il vantaggio dei padroni di casa. La
squadra di Bianchi, però, non si disunisce e chiude la prima frazione a
testa alta, anche se sotto nel punteggio. La ripresa sembra proseguire
sulla falsariga del primo tempo, con le due squadre che si rintuzzano a
vicenda, con i viola che non riescono a sfondare come loro uso. E,
però, al quarto d'ora una incompresione, o forse semplicemente una
dormita generale della difesa rossonera permette alla Fiorentina di
raddoppiare. Sembra tutto perso. La Fiorentina, come al suo solito
anche se non comanda il gioco, con il minimo sforzo sembra poter
portare a casa il risultato.
Qui, però, si potrebbe dire, succede qualcosa.
In
realtà non cambiano i giocatori, non cambiano le maglie, non cambia la
voglia di giocare delle due squadre. Semplicemente, la Lucchese ha la
grande forza di continuare a crederci e non molla. Un piccolo grande
particolare che caraterizza questa squadra. I ragazzi non fanno altro
che giocare sul 2-0 come facevano sull'1-0 e come avevano fatto in
parità. Con la solita voglia di correre e trovare lo sprint giusto
prima dell'avversario su ogni singolo pallone. La Fiorentina capolista,
forse non è abituata a questo tipo di avversaria. E, così, si arriva al
quarto d'ora, cioè quasi a metà ripresa sul doppio vantaggio dei
padroni di casa. E forse la Fiorentina capolista non è abituata nemmeno
a un folletto di nome Raffi, il giocatore giusto al posto giusto. E si
trova lì, in mezzo all'area al 15', quando di testa devia in rete la
palla del 2-1. E poi continua a crederci, come gli altri, quando pochi
minuti dopo la Lucchese si getta all'attacco alla ricerca
dell'improbabile, che si materializza in un fischio del direttore che
sancisce un indiscutibile calcio di rigore. Ed è Raffi che si prende il
pallone e con esso la responsabilità di tramutare in realtà un piccolo
sogno dei suoi compagni. Raffi non ha paura di sbagliare un calcio di
rigore. Per lui un grande giocatore si vede anche da questi
particolari. E, infatti, lo mette in rete. La partita, incredibilmente
è raddrizzata. La Lucchese continua a correre come se fosse il 1' di
gioco, e anche il punteggio è nella stessa situazione di parità, ma
l'inerzia del match sembra tutta nelle mani dei rossoneri. Passano i
minuti, non cambia il risultato e si arriva all'ultimo minuto
regolamentare. L'arbitro segnala con le dita il recupero. Non c'è tanto
tempo, il pareggio è vicino. Questo potrebbe essere il pensiero dei
giocatori della Lucchese vicini ad imporre un risultato importante su
un campo difficilissimo. E pensiamo anche noi che quello sia stato il
pensiero che girava nelle teste dei giocatori in campo, ma siamo
convinti che fossero i ragazzi i maglia viola a farselo ronzare nel
cervello. Perchè i rossoneri ronzano davvero, come api attorno al
miele. E i fiorentini si vedono arrivare ragazzi perbene e bravi
pallone al piede con tanto di maglia rossonera da tutte le parti. Tutti
ronzano attorno al miele perchè è dolce. E dolcissimo è il finale di
questa storia. Perchè al 2' e ultimo minuto di recupero Raffi
impersonifica in sè la voglia di lottare e di vincere di 11 persone e
vola in alto, molto in alto, più in alto di tutti a colpire il pallone
imprimendogli una traiettoria fantastica. Non è un'ape, ma un'aquila,
quella palla che comincia a scendere mentre il portiere di casa sembra
non credere a quello che vede. Non ci crede in realtà nesuno.
Probabilmente lo stesso Raffi, i suoi compagni e, ne siamo sicuri, il
tecnico Paolo Bianchi. L'allenatore con un cuore grande così. Quella
palla, lasciata a mezz'aria mentre gli sguardi di tutti erano diretti
proprio verso quelle rotondità, nemmeno fossero della Ferilli,
riscendenop verso il palo lungo e salutano la linea che demarca il
campo e la rete, o forse meglio, l'inferno e il paradiso, e si insacca
lì, dove forse nemmeno San Pietro sarebbe riuscito a far guardia. E'
un'esplosione. Tutti in campo, tanto la partita è finita. Un'invasione?
No, non siamo hooligans, prego. I rossoneri sono una truppa che sembra
aver ritrovato la giusta alchimia e che ha sempre avuto il degno
condottiero.
E' stata solo un'avventura. Una partita. Ma chi se la scorda!!
Andrea Amato