Giovanissimi Nazionali:
A tu per tu con Andrea Ruglioni, il mister con pił di mezzo cuore a Lucca
01/05/2008 18:15
Andrea Ruglioni, allenatore dei Giovanissimi Nazionali, presentati.
Sono nato 31 Marzo 1975 a Pescia, dove risiedo con la mia compagna,
che ad ottobre mi regalerà un bambino. Abbiamo altri due bambini,
Tommaso di 10 anni e Francesca di 13. Tommaso gioca nella formazione
dei '98 di Vannnini, è il bomber della squadra! Vivo a Pescia da
sempre, ma ho mezzo cuore a Lucca, dove ho giocato e alleno da tempo.
Lavoro come magazziniere presso una ditta a Lucca, solo la mattina, un
impiego che mi permette di conciliare il lavoro con il calcio. Ora,
comunque, sto cercando un altro lavoro. Ho iniziato a giocare a calcio
nelle giovanili della squadra della mia città, poi sono stato
all'Atletico Lucca e una brevissima esperienza in Promozione prima di
subire a soli 19 anni un infortunio grave che mi allontanò
definitivamente dalla carriera di giocatore. Per questo motivo iniziai
ad allenare già a 20 anni e quest'anno ero l'allenaotre più giovane
della Lucchese, ma penso di tutte le suadre del campionato Giovanissimi
che ho disputato. Devo ringraziare mio padre per la mia carriera di
allenatore.
Parlaci della tua famiglia di campioni.
La nostra "dinastia" parte da mio nonno, Donati Amanzio, che giocò a
lungo nella Lucchese. Poi c'è mio padre, che ha allenato tante squadre
toscane, come Montalbano, Tau, Borgo a Buggiano e poi è arrivato come
osservatore a Lucca, prima sotto Bianchi e poi Ragghianti. Si può dire
che sia stato lui il mio primo maestro, ma comunque vivendo in un
ambiente come quello della Lucchese, con altri tecnici preparatissimi,
non posso che imparare tutti i giorni. La mia prima squadra fu nel '98
a Borgo a Buggiano, dove fatto gli '89 e i '91, di questultimo anno
molti ricordi, poi 4 anni a Segrmomigno, sempre tra giovanissimi ed
esordienti, infine sono approdato alla Lucchese, ho inziato con
Luporini, 4 anni fa, prima l'ultimo anno di pulcini e poi due anni con
i '95. L'incarico piu importante è questo, ma le sioddisfazioni del '95
sono immense, visto che in due anni non abbiamo mai perso subendo un
solo gol! Per chiudere la famiglia, ovviamente, c'è mio fratello, che
ora ha 23 anni e gioca nel Viareggio, ma ha giocato ed esordito in
serie C con la Lucchese a soli 17 anni.
Per il futuro?
Spero di rimanere a Lucca. Questa squadra non ha avuto risultati
eccelsi, ma era una scommessa, dal mio punto di vista vinta, perche era
tutto nuovissimo e sperimentale, con ragazzi che non hanno mai giocato
tra i professionisti. Abbiamo fatto un po' troppi pareggi, 10, che ci
hanno penalizzato in classifica. Se si vedono i match singolarmente,
però, non abbiamo mai sfigurato, e penso che in prospettiva sia una
squadra su cui puntare. Poi, vorrei rimanere a Lucca perchè oramai per
me stare qui è come essere in famiglia, conosco tutti. E poi è
possibile lavorare con tranquillità nonostante sia una ambiente
professionistico.
Cosa pensi del calcio dei "grandi", cioè quello della TV?
Guarda, mettiamo le cose in chiaro, penso che ci siano tantissimi
eccessi, soprattutto un dislivello eccessivo quanto a guadagni e, in
generale, soldi che circolano, e forse anche troppa TV. Però, bisogna
dire, che quando qualcosa rende economicamente è giusto che le persone
venganoanche pagate. E, poi, soprattutto, per arrivare a quei livelli,
non è facile. Soldi o non soldi, io comunque ho grandissimo rispetto
diqueiragazzi che con tantissimisacrifici sono riuscitiad arrivare in
serie A, perchè è davvero una impresa. Poi, però, è indiscutibile che
per me il mondo del calcio significa seguire i miei ragazzi.Anche
perchè la domenica arrivo tardi la sera a casa e riesco a stento a
vedere i gol. E, sinceramente, preferisco sicuramente una partita dei
ragazzi del '98, vista e vissuta dal vivo, piuttosto che il prossimo
derby Milan - Inter!
Andrea Amato