Franco Viani, quando il vino diventa cultura

Franco Viani tel. cellulare 335 388855 - Tel e fax: 0583 510660

 

Gazzetta Lucchese deve molto a Franco Viani, questo eterno giovanotto sul quale non tramonta mai il sole. E’ anche grazie a quelli come lui, che amano la Lucchese e la correttezza dell’informazione, che questo esperimento, partito quattro stagioni fa, ha raggiunto, nel settembre di quest’anno, la bellezza di 18 mila contatti mensili da altrettanti Pc differenti. Un record! Di cui andiamo orgogliosi.

Viani

E lui, sì, proprio Franco Viani da Sant’Anna, 55 anni di onesta professione come agente di commercio e altrettanti di disprezzo totale del compromesso e della politica dei politicanti, una vita percorsa in lungo e in largo, da Lucca alla Garfagnana, per vendere i suoi vini, da quelli di Castello Banfi a quelli della Fattoria del Cerro e via dicendo. Vai a Montalcino, entri da Castello Banfi dei fratelli Mariani e dici Franco Viani. Ti accoglieranno a braccia aperte come si conviene a un uomo che ha fatto del suo mestiere una filosofia di vita, che ama il lavoro e che senza non potrebbe vivere, ma che non disegna vacanze e viaggi insieme alla moglie in giro per l’Italia e, quando può, anche all’estero. “Anche fare l’agente di commercio è un’arte – spiega spesso – L’arte di convincere l’altro della bontà di ciò che vuoi vendere.

Non è un gioco di prestigio né una truffa, al contrario, è la corrispondenza tra ciò che vendi e ciò che il compratore si aspetta da te. Se lo freghi una volta, hai chiuso.

Il commercio non fa sconti a nessuno, o ti conquisti la credibilità sul campo o sparisci”.

Chi scrive lo ha conosciuto nei primi anni Novanta, alla Buca di Sant’Antonio, durante una delle tante cene Arcigola Slow Food organizzate dalle varie condotte su e giù per la Lucchesia.

Franco era ed è rimasto, una persona pulita, gioviale, seria, d’altri tempi se è lecito usare questo termine e non certo in senso negativo.

 

Viani

Viani dice sempre che non importa essere sommelier per conoscere e apprezzare il buon vino; dice anche che il vino è una delle meraviglie che aiutano l’uomo a affrontare meglio le asperità della vita, ovviamente se non se ne abusa; aggiunge che se vuoi bere bene devi degustare, non esagerare, che si può bere bene anche spendendo il giusto e che il vino del contadino, fatto in casa per intenderci, è lontano anni luce da quello che producono aziende vinicole che investono milioni di euro nella tecnologia e nella ricerca della perfezione.

Rosso strutturato su carni, rosso più dolce su formaggi e pastasciutte, rosso perfino sul cacciucco e bianco, ma bianco fermo, soprattutto, su secondi di pesce o carni bianche.

Viani

E poi, perché no?, un Moscatello d’uva tardiva per concludere in bellezza. Franco è sposato da una vita e ha due figli, uno che fa l’imprenditore nel settore della metallurgia e un’altra che lavora in questura.

La sua modestia è proverbiale, la sua più grande soddisfazione non deriva dai soldi guadagnati o, almeno, non solo da quelli, ma, in particolare, dal riconoscimento della bontà del lavoro svolto.

Al richiamo di Gazzetta Lucchese Franco Viani ha sempre risposto presente. Noi glielo riconosciamo, così come, pensiamo, in un mondo dove la parola d’ordine è solamente e sempre il diritto, egli è ancora uno dei pochi a considerare, al contrario, come eterna password per la vita di tutti i giorni e anche, forse, per quella che verrà, il dovere.

   
 

Viani

A tutti quei locali, dai bar ai ristoranti che ancora non lo conoscono, li invitiamo a chiamarlo e a incontrarlo.

   

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