Erimo bàmbori

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Fabio Menchetti, la Lucchese come passione

09/01/2008 14:47

Chi scrive se lo ricorda con quel suo sorriso mai sguaiato, con il suo portamento eretto, le maniere educate, discreto, mai sopra le righe, rispettoso degli altri e, soprattutto, competente, ma mai supponente o presuntuoso. Allo stadio, in tribuna stampa, Fabio Menchetti era uno dei più assidui e dei più 'vecchi', inteso come frequentazione e conoscenza delle cose rossonere. Ma anche dei più modesti, più semplici, sempre attento a non deragliare, a non urlare, a non imporsi. Era un collega professionalmente ineccepibile, legato al suo lavoro e alla sua passione che era, senza dubbio, la Lucchese. Per oltre venticinque anni aveva lavorato alla redazione lucchese del Tirreno in qualità di part-time, occupandosi un po' di tutto, dalla nera alla bianca allo sport. Appassionato delle statistiche, era lui che redigeva e riempiva le tabelle elettorali ad ogni consultazione politica o amministrativa, sempre lui a tenere aggiornato il mega-archivio in cui andare a spulciare nomi e cognomi del calcio non soltanto lucchese, ma anche nazionale. Con Luca Tronchetti, Alessandro Del Bianco e Mimmo Tosi, aveva partecipato alla compilazione del libro 'Lucchese cento anni', dedicato al centenario (1905-2005) della società rossonera. Non soltanto. Con Tronchetti aveva anche predisposto un progetto che vedeva la raccolta di tutte le informazioni possibili (e impossibili) sui calciatori in Italia dal 1981, anno del ritorno degli stranieri nel campionato, ad oggi. Esperto di nuove tecnologie, negli ultimi tempi telefonava, anche quando la Lucchese era in trasferta, per sapere il risultato. Era Luca Tronchetti a dirgli com'era andata, chiedendogli anche come stava, visto che la malattia che lo ha ucciso lo aveva già colpito da diverso tempo: 'Si lotta', era solito dire. E lottava davvero, ma contro un male incurabile che dopo due anni se lo è portato via proprio l'altro giorno. Lui, Fabio Menchetti, 61 anni, sposato con Isolina Bianchi, due figli, Massimiliano e Daniela, abitava a Porcari, era tifoso juventino e per qualche tempo, anni fa, era stato anche presidente dello Juventus Club di Capannori. Erano diversi mesi che non lo si vedeva più in tribuna stampa allo stadio, ma il suo amore per la Lucchese non solo non era diminuito, ma, anzi si era accresciuto. Alla famiglia le più sincere condoglianze della redazione di Gazzetta Lucchese.

A. G.

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