Il professore rossonero

In linea coi tifosi

25/4/2010: la fine di un incubo

26/04/2010 15:37

Tifosi Rossoneri,

l'abbiamo aspettato da anni ed è arrivato: bello, entusiasmante e colorato: il giorno del trionfo rossonero. E' talmente tanta la gioia che non so nemmeno da dove cominciare a celebrare, comunque doverosamente cominciamo dalla testa: i tifosi.

Eh sì, cari amici questo trionfo è tutto per noi, che ci trovavamo a casa dell'amico per tingere lo striscione, che siamo stati a Spezia decine di volte, che siamo stati a Pisa e Livorno in anni difficili, che abbiamo sofferto per la retrocessione del '99, che abbiamo sbattuto la testa nel palo di Carruezzo, che eravamo ad Alzano a giocare umilianti playout, che abbiamo accolto a braccia aperte un faccendiere arabo credendo fosse Abramovich, che abbiamo sopportato giocatori mercenari e partite aggiustate, che abbiamo aspettato un bonifico che non esisteva, che eravamo coinvolti nel Comitato di salvezza per evitare il fallimento, che eravamo presenti quando ci dissero che la Pantera era morta, che eravamo a Saltocchio a seguire in buona fede la Libertas, che eravamo a Porcari a vedere il primo allenamento della Sporting, che eravamo a Sansovino la prima giornata di serie D, che abbiamo litigato fra Libertas e Sporting, che siamo stati a San Gimignano, a Forcoli, a Ponsacco, a Deruta e in vari oratori parrocchiali, che abbiamo organizzato un corteo a piedi dallo stadio in città il giorno della promozione dalla serie D alla Lega Pro 2 fra l'ilarità e le battutine dei nostri concittadini che pensavano che il Milan avesse vinto la Champions League, che abbiamo seguito alla lettera tutte le prescrizioni dei nuovi decreti anti violenza, salvo poi vedere deroghe dappertutto, che abbiamo dovuto incassare il divieto di assistere alla nostra partita della vita perché l'Osservatorio ce l'ha vietato per poi far andare gli altri tifosi in giro per l'Italia, che abbiamo incassato con eleganza il divieto e siamo andati a prendere la squadra a Carrara.

A noi che abbiamo cantato a squarciagola "We are the Champions" in Piazza del Giglio, noi che siamo rimasti a far festa di popolo senza salire sulla balconata dei vincitori, noi che abbiamo subito rivolto i nostri pensieri a chi non ha potuto condividere insieme a noi una gioia così grande: a Simonetta, Sara, Stefanino e all'indimenticato Piergiorgio. Ho volutamente lasciato per ultimo un nostro grande amico che noi tutti ieri avremmo voluto essere presente e che avrebbe sicuramente trascinato la folla, e che è stato assente per motivi di salute: forza Nicola siamo tutti con te. Ora lo possiamo gridare forte: ABBIAMO SALUTATO LA CAPOLISTA.

Luca Borghetti - IL PROFESSORE ROSSONERO

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