Che si bofonchia?
Lettere alla Gazzetta Lucchese
Direttamente da Roma, dalla Balduina, Andrea Pasqualitti racconta le sue trasferte rossonere e invita a non mollare: "Tutti a Fano"
08/03/2010 23:34
Riceviamo dal nostro amico e acceso tifoso della Lucchese, compagno di trasferte da diverse stagioni, Andrea Pasqualitti, una lettera che ha voluto scrivere, direttamente da Roma dove vive, per sostenere nel suo piccolo questa fantastica avventura rossonera che, purtroppo, non sta attraversando un buon periodo.
"In questo momento mi sento quasi in dovere, per quel poco che conta e che vale, di far di nuovo sentire la mia voce. Seguo la Lucchese da qualche anno, grazie a degli amici che mi hanno fatto apprezzare prima la città e poi la "Storia Secolare" della Pantera. Ho seguito la squadra già nella... gestione Fouzi, ricordo i ritorni in macchina da Taranto, Crotone, Gallipoli. Abitando a Roma mi sono... specializzato nelle trasferte al centrosud quando, tornando sconfitti, si facevano calcoli su come e chi sarebbe potuto arrivare primo o ai play-off, ma erano discorsi sterili, visto che il tutto poi si giocava nella scellerata gestione societaria".
"Quest'anno ho seguito la squadra a Nocera, a Celano e sicuramente sarò presente a Fano (visto che ormai sembra che sarà la partita decisiva), mi sento in ogni caso di fare dei distinguo tra queste trasferte e tra queste due società. Innanzitutto, l'attuale gestione ha fatto e sta facendo (vedi i risultati e il progetto stadio) tutto il possibile per mettere i giocatori nelle migliori condizioni per fare il loro... lavoro per non parlare dei tifosi e della città che dovrebbero solamente seguire, firmando una cambiale in bianco, il grande sforzo e l'ottimo lavoro fatto da Giuliani e Giovannini. Sono sinceramente rimasto colpito andando a Celano, con tutto il rispetto per i suoi abitanti, nel pensare che la Lega Pro2 per la loro storia e per il loro contesto, sia solo un punto di arrivo da difendere con i denti, ma al tempo stesso ho trovato nei tifosi, nei giocatori e nell'aria che si respirava negli spogliatoi a fine gara, l'orgoglio di farne parte e di goderne appieno tutti i momenti, con passione, dedizione e rispetto".
"Lucca e la Lucchese sono state nella loro centenaria storia abituate ad altri palcoscenici, il mio primo pensiero è quindi andato subito ai giocatori, li ho visti (e purtroppo ho trovato conferma nei risultati delle gare successive) tranquilli, sereni, è vero che le partite si possono anche perdere, ma sentendo i loro commenti ho percepito l'idea e la convinzione che "Va bene oggi abbiamo perso... ma tanto poi vinciamo le altre". Questa, però, non per una vera e propria consapevolezza dei propri mezzi, ma, piuttosto, per una sorta di supponenza che, risultati alla mano, ha dimostrato come, quando sta per arrivare la primavera, ci si gioca realmente i campionati e si rischia di vanificare tutto il buono fatto sinora. Ho la convinzione e la speranza di una inversione di tendenza, ma ora c'è bisogno di rimboccarsi le maniche perchè nessuno regalerà più nulla e le inseguitrici hanno capito che "L'Invincibile Armada" ha tirato un po' il fiato".
"Siamo arrivati al crocevia della stagione, ora più che mai (le capacità non sono in discussione) c'è da mettere in campo quel qualcosa in più che fa la differenza tra l'essere una onesta squadra da Lega Pro2 ed essere la Lucchese: la mentalità da grande squadra, l'orgoglio di appartenere a una società di blasone che arriverà di nuovo e in breve tempo ai palcoscenici che merita, la passione che i giocatori che hanno meritato questa chance se la giochino sino in fondo nel rispetto di chi, società, tifosi, addetti ai lavori, ha creduto in loro. Alla prossima e Forza Lucchese".
Andrea Pasqualitti