"Lucchese-Benevento? Vi dico la mia e sui tifosi aggiungo che..." La lettera di Franco Mei, noto appassionato dei rossoneri

29/03/2011 17:15

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Franco Mei, noto sostenitore rossonero, che esprime il suo parere, largamente condivisibile sulle ultime pagine amare vissute dalla tifoseria rossonera. Ecco il suo intervento integrale.

"Se permettete dico la mia. Da qualche settimana a questa parte, dalla pessima figura di Pisa cioè, si sono risvegliate quelle anime impazzite che masochisticamente stanno affossando quel poco di buono che rimane di questa Lucchese: nate nel periodo buio di inizio inverno e magicamente sopite con l'arrivo delle vittorie (ah, potenza del risultato!), non è loro parso vero di riemergere ancor più virulenti. Quasi come se non aspettassero altro, quasi come se ne godessero enormemente: del resto si sa, è un animale strano il tifoso.
Già, il tifoso. Non ho mai capito, meglio sarebbe dire sopportato, quel sentirsi intoccabili per il solo fatto di seguire una squadra. Lo sta scrivendo uno che, eccetto la Valle d'Aosta (per ovvi motivi!), ha seguito la Lucchese in ogni regione d'Italia, anche per insignificanti amichevoli o squallide partite di Coppa Italia, nei peggio campi del Sud come del Nord; uno che nel giorno della prima comunione della figlia lasciò a metà il pranzo e gli invitati per un insulso Lucchese-Ancona ultima giornata di campionato. Tutto questo viene specificato non per vanto, ma a scanso d'equivoci.

Cosa vuol dire questo indignarsi se, dopo aver offeso (a torto o a ragione) una squadra o comunque gran parte dei singoli che la compongono, questi si sentono in diritto di difendersi? I tifosi possono offendere mentre l'accusato non ha diritto di replica? Dove sta scritto?
"Noi spendiamo soldi e ci sobbarchiamo migliaia di chilometri", dicono i tifosi. Lo so bene, quanta grana e quanta strada ho consumato! Ma non me l'ha mica chiesto nessuno! L'essere tifoso è una scelta, non un obbligo.

E così veniamo alla partita col Benevento. Partita stratosferica, abbiamo preso a pallonate la seconda in classifica, correndo ed impegnandosi come poche volte ho visto fare ad una squadra; tra l'altro senza neanche grandi motivi, perchè chi ci credeva veramente al miracolo playoff con quegli arbitri che ci stanno chirurgicamente mandando da un mesetto a questa parte? I giocatori avrebbero voluto solo levarsi una soddisfazione e dimostrare che l'indecente partita di Pisa era un episodio da tentare di cancellare: insomma, doveva essere la partita della riappacificazione.

Purtoppo il diavolo c'ha messo lo zampino sottoforma di Crocetti formato Egidio Calloni e Pennesi emulo dei peggiori paperisti da Mai Dire Gol. Io, al pari di altri, ero delusissimo e comunque consapevole di aver vissuto una di quelle vicende calcistiche che si vivono poche volte nella carriera di tifoso; ma niente mi sentivo di rimproverare ai giocatori, del resto si critica e si contesta quando non c'è voglia ed impegno: Ma ieri niente di tutto ciò!

La gazzarra cominciata sugli spalti e proseguita fuori la tribuna dimostra come ormai a Lucca c'è un gruppo di tifosi che vuole affossare del tutto questo giocattolo. Non so perchè, forse c'è qualche risentimento personale. Sta di fatto che la situazione, già difficilissima per l'incertezza societaria, sta prendendo una china pericolosa; sembra quasi che si voglia cancellare definitivamente tutto ciò che si è faticosamente costruito in poco più di due anni.

Ci sono aspetti giustamente da criticare (le uscite di Giuliani in primis e i disimpegni di Valentini in secundis, per non parlare di certe prestazioni di alcuni calciatori) ma ci sono dei valori che andrebbero invece tutelati per rendere meno difficile un futuro che si preannuncia da pane e acqua. Sta di fatto che se continuano così, "La Lucchese siamo solo noi" non sarà più solo uno slogan.

Franco Mei