Che si bofonchia?

Lettere alla Gazzetta Lucchese

Qui Piacenza: ve lo raccontiamo noi chi è il signor Covili Faggioli

08/02/2012 17:14

Sono Giacomo Spotti, giornalista di Piacenza. Scrivo due righe al
liquidatore della Lucchese Vladimiro Covili Faggioli. Se avete una sezione dedicata alle lettere mi piacerebbe vederla pubblicata.

Seguo da mesi le vicende della Lucchese, in particolare da quando feci una telefonata al collega del Tirreno Luca Tronchetti e, in seguito, parlai anche con Aldo Grandi.

Queste due telefonate mi schiarirono molte idee, soprattutto Tronchetti e Grandi mi evitarono una figuraccia circa l'arrivo di Gallo, Gianfranceschi e Covili Faggioli. Perché mi evitarono una figuraccia? Perché mi prepararono mentalmente a quello che sarebbe accaduto a Piacenza che, dopo pochi mesi, stava per accogliere gli Unni che avevano raso al suolo in estate la blasonata Lucchese. Non voglio dilungarmi eccessivamente sulla vicenda perché i tifosi rossoneri sono perfettamente a conoscenza di quello che rappresentano Gallo e Gianfranceschi; tuttavia ho deciso di scrivere alla Gazzetta Lucchese perché nei giorni scorsi, leggendo qua e là su Internet, mi sono imbattuto nel sito ufficiale della Lucchese Calcio.

Ho guardato un po' le news e cosa scopro? Scopro che il liquidatore
Vladimiro Covili Faggioli in un nota a firma sua si permette di parlare di "verità". Lui, quello che un'ora prima di scappare da Piacenza con una richiesta di fallimento presentata in procura e gli ultras inviperiti che lo volevano linciare, continuava a dire che "stava lavorando per trovare capitali".

Sì avete capito bene. Covili Faggioli, il braccio destro di Marco
Gianfranceschi ed elemento del gruppo che fa scorribande lungo l'Italia guidato da Luigi Gallo. A Piacenza non ha fatto altro che raccontare bugie su bugie.

Covili Faggioli è quello che il giorno che il procuratore della repubblica Antonio Colonna ricevette il plico sul fallimento del Piacenza Calcio, disse di non saperne nulla.

Covili Faggioli è quello che disse, appena arrivato, che avrebbe lavorato per il bene del Piacenza e che l'obiettivo minimo era il ritorno in serie B. Da lì a pochi giorni (12 esattamente) la società avrebbe lisciato la prima rata degli stipendi della nuova stagione appioppando sul groppone della squadra 2 punti di penalizzazione.

Covili Faggioli è quello che si giustificò, davanti all'evidente débacle del suo capo Gianfranceschi, dicendo che non sapeva di essere arrivato in una società senza soldi. Come? Ma chi è sul pianeta che accetterebbe un incarico di amministratore unico senza sapere per chi lavora e con che mezzi deve farlo? La sua frase più ricorrente era: "Sono un amministratore, ma non ho nulla da amministrare, quindi, cosa vengo a fare. Sto a Spezia a
Piacenza vengo ogni tanto".

Covili Faggioli è quello che disse che a Piacenza non sarebbe successo quello che avvenne a Lucca. Tempo due settimane e il delegato Aic Francesco Macrì fece un esposto fornendo il famoso "plico Piacenza" al pm per far sì che chiedesse lui il fallimento.

Covili Faggioli è lo stesso che dichiarò: "Abbiamo suggerito noi ai
giocatori di mettere in mora la società" - qui addirittura c'è una
dichiarazione alla radio - un po' come dire: ti consiglio di denunciarmi. Splendido.

Covili Faggioli è quello che nel faccia a faccia con gli ultras del
Piacenza disse che i soci sarebbero arrivati presto. Due settimane dopo scappava insieme a Gianfranceschi dalla sede con una mercedes bianca E190 con delle monete di elemosina sul tettuccio.

Covili Faggioli è quello che disse che la Lucchese non era mica fallita. Vedere la Lucchese in Terza Categoria più o meno equivale a quello. Credo.

Covili Faggioli - che si è beccato un avviso di garanzia per l'affare Piacenza - dichiarò in conferenza stampa di essere socio dell'Italiana Srl, la società con un utile di bilancio di 300 euro che Gianfranceschi utilizzò, insieme a Gallo, per prendere il Piacenza.

Covili Faggioli (c'è il video su youtube, è molto spassoso, guardatelo basta cercare "Reboli Faggioli") in un momento di delirio davanti ai tifosi disse di essere stato un incursore della X Mas. O Faggioli ha 90 anni oppure è solo un'altra balla.


Dico questo perché (e torno a quanto detto prima) ho letto sul sito
ufficiale della Lucchese Calcio gli attacchi di Covili Faggioli ad Aldo Grandi e Luca Tronchetti. Non che questi due stimati colleghi abbiano bisogno del mio intervento per difendersi, ma quando ho visto che Covili Faggioli ha scritto un comunicato stampa dal titolo "Il coraggio di dire e scrivere la verità" beh: non ci ho più visto.

Covili Faggioli dica che cosa ha fatto a Piacenza. Abbia il coraggio di dire e scrivere la verità lui.

Un'ultima cosa: signor Faggioli, si è mai chiesto perché i suoi capi Gallo e Gianfranceschi arrivano sempre in società indebitate? Dica la verità. Su, la dica a Lucca e poi torni a Piacenza se ha il coraggio. Qui è scappato senza fornire spiegazioni; che credibilità vuole avere. Come si permette di parlare di verità?

Giacomo Spotti

sportpiacenza.it

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