Che si bofonchia?
Lettere alla Gazzetta Lucchese
Il calcio femminile non ci sta: a Lucca una situazione inaccettabile
22/09/2008 16:06
Con un duro sfogo diretto al sindaco di Lucc, all'assessore allo Sport e a quello per le Pari Opportunità, fa sentire la sua voce e il suo lamento il calcio femminile lucchese. Da anni assolutamente marginalizzato e confinato in spazi a dir poco inadeguati. Ecco il testo integrale della lettera.
"Permettetemi questo sfogo, perche sembra proprio di essere arrivati ad un vergognoso punto di non ritorno. Chi scrive è principalmente il genitore di una ragazza che da qualche anno sta coltivando la forte passione di giocare a calcio, e contemporaneamente il Direttore Sportivo della Società di calcio femminile 2003Lucca, unica, e sottolineo unica società di calcio femminile del Comune di Lucca, che milita nel campionato Regionale di Serie "C" con la prima squadra, nel campionato Nazionale Under 19 con la Primavera e nel campionato Regionale Giovanissime con le bimbe Under 14.
E' veramente difficile descrivere il sentimento che il sottoscritto e tutti i componenti del Consiglio, dal Presidente fino all'ultimo consigliere, stiamo provando in questi giorni, dopo aver appreso che a colui che è riuscito a cancellare in pochi giorni il calcio professionistico a Lucca, sia stato affidato lo stadio di Saltocchio, per quel che resta della vecchia e gloriosa "Lucchese Libertas" costretta ora dalla propria amministrazione, a militare nel campionato di terza categoria. Questo sembra essere addirittura avvenuto dopo l'iscrizione della squadra al campionato, cosa che per qualsiasi altro individuo NON sarebbe stato possibile.
Che il calcio femminile a Lucca non abbia minimamente interesse per nessuno lo abbiamo sempre saputo, ma vedere queste eclatanti ingiustizie rende veramente difficile restare in silenzio, e da qui la nostra intenzione di alzare la voce per rendere pubbliche queste discriminazioni.
La società 2003Lucca, fin dai tempi in cui è stata fondata, ha dovuto mendicare presso molte strutture di società di calcio maschili, alcune delle quali inizialmente hanno accettato solo per una questione economica, ma dopo una od al massimo due stagioni, hanno trovato tutta una serie di espedienti per togliersi di torno "quelle" che invadevano il loro territorio.
Il calcio femminile di Lucca ha militato due anni perfino in serie "A" , ma anche questo non è stato sufficiente affinché fosse considerato perlomeno al pari di una terza categoria maschile: come accennato infatti all'inizio di questa lettera, l'amministrazione del Comune di Lucca non ci ha pensato due volte, a consegnare le chiavi del secondo miglior impianto del territorio, all'ultima società iscritta al campionato di terza categoria, fregandosene di quella società, che ha il solo handicap di far giocare "FEMMINE" in un gioco di "MASCHI" anche se è, e lo ripeterò fino alla noia, l'UNICA SOCIETA' DI CALCIO FEMMINILE DEL COMUNE DI LUCCA!!!
Io adesso chiedo ufficialmente a Lei Sig. Sindaco del Comune di Lucca, a Lei Sig. Assessore allo Sport del Comune di Lucca, a Lei Sig. Assessore per le pari opportunità del comune di Lucca, ed anche a Lei Sig. Ministro per le pari opportunità, (fortunatamente DONNA!) di darci una risposta da poter riferire alle nostre atlete ed ai loro genitori, risposta alla domanda che nasce spontanea quando entriamo in spogliatoi ricavati da container, quando ci alleniamo su terreni di gioco che sembrano campi appena arati, quando all'interno degli spogliatoi i servizi igienici non funzionano e sembra che la manutenzione non sia compito di nessuno.
Se solo una sola volta aveste il tempo da poter "sprecare" per venire a vedere una partita di calcio femminile, vi rendereste conto che tra la nostra società e la miriade di società maschili del nostro non ci sono differenze se non quelle da voi causate, nel non dare in gestione anche a noi una struttura dove poter avere una propria sede, dove poter esporre i nostri trofei e dove poter incontrare i genitori di quelle bimbe che vogliono iniziare questo sport.
Vi prego di non tornare a parlarci di concessioni che dovranno scadere a breve, o di investimenti che saranno previsti dal prossimo anno o meglio in concomitanza delle prossime elezioni. Ne siamo stufi. Come è stato facile togliere o costringere a condividere con chi aveva fino ad ora in gestione lo stadio di Saltocchio, allo stesso modo dovrà essere trovata una struttura pur da dividere con un'altra società, ma che possa dirsi nostra. Nostra! Perché le pari opportunità devono essere date e non sbandierate all'occorrenza come un bello slogan. Il silenzio è durato fin troppo, adesso è giunto il momento che non solo chi ruota intorno al calcio femminile conosca il modo in cui le atlete vengono considerate, ma tutta l'opinione pubblica dovrà saperlo e giudicare di conseguenza l'operato di chi ci amministra, di coloro che adesso hanno l'occasione di dimostrare che ragazze e ragazzi, perlomeno nello sport, sono uguali, mettendo a disposizione in ugual maniera gli strumenti ed i mezzi per poter svolgere attività sportive.
Spero vogliate darci un segno della vostra comprensione, non promettendo chissà quale importante progetto, ma semplicemente trattandoci come fareste se invece di chiamarci Lucia, Elena o Maria ci chiamassimo Andrea, Giorgio o Paolo!".
Grazie
C.F. 2003Lucca A.S.D
Il Direttore Sportivo
Girolamo Panepinto