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Luglio 1779: il primo derby calcistico Lucchese-Pisa

30/03/2009 11:36

Pubblichiamo un articolo di Marco Lenci, docente di storia dell'Africa all'Università di Pisa, sulle origini del primo derby tra lucchesi e pisani avvenuto nell'estate del 1779:

"Tra gli innumerevoli scontri di campanile che contraddistinguono il calcio italiano e quello toscano più in particolare, di certo un posto rilevante ricopre il confronto tra la Lucchese ed il Pisa. L’autorevole Vincenzo Bonvino nel suo documentatissimo Lucchese. Amore rossonero fa iniziare la serie degli scontri tra Rossoneri e Neroazzurri con la partita svoltasi a Lucca il 6 marzo 1921 che terminò con una rotonda vittoria (3 a 0) degli ospiti. Mi pare però degno segnalazione quanto mi è capitato di scoprire sulle colonne della “Gazzetta Toscana”, un settimanale pubblicato a Firenze nella seconda metà del XVIII secolo.

Sono docente di Storia dell’Africa nell’ateneo pisano e uno dei miei campi d’interesse è costituito dalle incursioni che i corsari nordafricani realizzarono sino ai primi dell’Ottocento contro le navi e le coste della nostra regione. Sfogliando le pagine della “Gazzetta Toscana”, per l’appunto alla ricerca di notizie circa i miei corsari, mi sono trovato - in modo del tutto inatteso - di fronte alla seguente curiosità calcistica.

Scrivendo da Pisa in data 30 luglio 1779, un anonimo redattore informava i lettori che qualche tempo prima in piazza Santa Caterina “era stata eseguita... una partita di pallone da alcuni giuocatori lucchesi e pisani”. Alla gara si era arrivati – teneva a precisare il cronista – a seguito “di una disfida data dai primi ai secondi”. L’incontro si era svolto in tre diverse tornate (comprese tra il 25 ed il 27 luglio) e, “dopo essersi dimostrata da ambedue le parti la rispettiva bravura ed agilità”, i pisani erano riusciti vincitori. Si trattò di un grande spettacolo, tanto che l’articolista chiudeva il suo pezzo scrivendo: “il popolo, concorso a godere di tal divertimento e da Livorno e da Lucca e da altri luoghi circonvicini, fu molto numeroso e la piazza suddetta era tutta con buona simmetria circondata da palchi a quattro ordini”.

Al di là del mera curiosità storica una riflessione si impone; centocinquanta anni or sono il calcio (o meglio, il gioco del pallone come allora si diceva), anche quando vedeva confrontarsi due città separate da una rivalità secolare, veniva vissuto all’insegna della festa di popolo. Il tifo becero e violento che, ahimé, oggi troppe volte deturpa ogni avvenimento sportivo era un male ancora del tutto sconosciuto".

Marco Lenci

 

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