Che si bofonchia?

Lettere alla Gazzetta Lucchese

Il lungo viaggio attraverso l'universo rossonero

14/11/2007 12:08

 

Vladimir Leskur

Si volta pagina con una squadra profondamente rinnovata. Viani è richiestissimo da molti clubs ed accetta le offerte del Palermo. Bertuccelli viene ceduto definitivamente alla Juventus unitamente al portiere Viola che rientra per fine prestito. Anche Cuscela e Nay prendono la via del capoluogo piemontese per accasarsi in granata. L’attacco viene smembrato: Fabian è ceduto al Bari mentre la Roma acquista a peso d’oro la coppia Bacci-Merlin. Barbieri è il nuovo allenatore il cui compito è tutt’altro che agevole con una squadra da rifare per i 9/11. Sono rimasti soltanto Scarpato e Rosellini.

In sostituzione di Viola viene promosso in prima squadra il portiere di riserva Zotti, la coppia di terzini è composta dall’esperto milanista Toppan e dal legnanese Padulazzi, esordiente in A; il delicato ruolo di centromediano che ricopriva Nay, è rilevato da un gigante di nome Ferrario proveniente dall’Arezzo con risultati eccellenti. La prima linea, il reparto più delicato è tutto da improvvisare. A tal fine vengono inseriti i vicentini Cattaneo e Valcareggi, Onorato e Kincses provenienti rispettivamente da Milan e Bari e per ultimo la mezzala genoana Mazza che nei due anni di permanenza a Lucca offrirà un alto rendimento.Nonostante i timori iniziali la squadra ha un buon avvio che contribuisce a tenerla distante dalla bassa classifica. Il fatto strano è la sostituzione dell’allenatore con Allasio alla 16° giornata dopo due successi consecutivi (?).

Al penultimo turno del girone di andata i rossoneri compiono l’impresa della stagione espugnando il campo della Juventus ancora imbattuta e quasi a punteggio pieno, il tutto grazie alle reti di Mazza e Kincses che rimontano quella iniziale di Martino. Gli scettici rimangono stupiti quando al 27° turno i rossoneri occupano l’ottavo posto. Purtroppo come sovente si verifica quando si ottengono risultati non previsti si verifica un improvviso calo. Nel nostro caso sono tre sconfitte contro Pro Patria, Milan e Como che ridimensionano il gruppo che non va oltre un 15° posto finale con tre punti di margine sul Bari retrocesso. Campionato 1950-51. Ad eccezione di Mazza gli elementi migliori vengono ceduti per le solite esigenze di bilancio. A farne le spese in questa occasione è il reparto difensivo poiché Juve ed Inter si assicurano rispettivamente i forti Ferrario e Padulazzi. Questi vengono rimpiazzati con il roccioso Tubaro del Torino e l’empolese Bortoletto che fra qualche anno diverrà uno dei migliori giocatori della Roma. A difendere la rete vi è forse il portiere più estroso e pazzo del calcio italiano. Imbattibile nelle giornate di grazia, ma in altre occasioni una vera sciagura, Bepi Moro pagato a peso d’oro dal Torino e svenduto alla Lucchese.

In quel periodo sono di moda gli attaccanti stranieri. Tutte le squadre ne esibiscono almeno un paio e la Lucchese non è da meno. Accanto all’ungherese Kincses giunge il mediano danese Colberg (una meteora) ed il centravanti ungherese Mike proveniente dal Bologna. Quest’ ultimo possiede un tiro al fulmicotone e si muove come un campione. Peccato che ami troppo la buona tavola e di conseguenza abbia problemi di peso che ne riducono lo scatto. Ma con ciò che dimostra sul campo lo si può perdonare…

La squadra è affidata al dottor Giorgio Sarosi che è stato un grande giocatore unghesere, avversario degli azzurri nella finale dei mondiali del ’38. Alla sua prima esperienza da allenatore in Italia la fortuna non gli è amica. Viene esonerato all’11° giornata dopo la sconfitta interna con l’Udinese quando i rossoneri sono ultimi con soli 5 punti. Il suo successore è Ivo Fiorentini, tecnico anziano ma di provata esperienza, per diversi anni alla guida dell’Atalanta, ove ha ottenuto risultati più che discreti.

E’ un campionato tribolato che vede i rossoneri occupare la posizione di fanalino di coda sino alla 13° giornata, quindi al turno seguente si respira una boccata di ossigeno con la vittoria casalinga sulla Roma. Si spera in un cambio di rotta ma la squadra ricade in un periodo negativo e le buone prove di Mazza e Mike non sono sufficienti a fare risultato. Giunti a 7 turni dal termine i rossoneri sono decisamente ultimi staccati di una lunghezza da Roma e Genoa. La retrocessione appare ormai quasi sicura.

Si verifica in contrapposizione l’inaspettato. La squadra si trasforma e gioca con il piglio di una pretendente al titolo. Nelle restanti sette giornate si conquistano 11 punti con un’importante successo in trasferta a Roma cui seguono altre 3 vittorie con Padova(3-2), Inter(3-2), Atalanta(0-5). Quindi una battuta d’arresto nei confronti del Palermo per poi chiudere con un’altra vittoria tennistica per 5-0 ai danni del Como. 19 reti messe a segno mentre negli altri 31 turni ne erano state realizzate 25. Per chiudere questo capitolo è doveroso sottolineare che dei 19 gol vi sono ben tre cinquine i cui autori sono Mike, Mazza e Kincses.

Come da copione “i migliori se ne vanno” si registrano le cessioni di Mike al Napoli, Mazza al Legnano, Moro alla Sampdoria, Bortoletto alla Roma e Cattaneo al Como. Buona parte dei sostituti provengono dalla Roma come i difensori Maestrelli e Dell’Innocenti e gli attaccanti Lucchesi e Tontodonati. Completano il quadro il portiere laziale De Fazio, la giovane mezzala sampdoriana Parodi, gli attaccanti Nuoto del Genoa ed il danese Frandsen. A livello dirigenziale Della Santina passa il testimone ad Umberto Paradossi mentre la conduzione tecnica è affidata a Luigi Ferrero, trainer con un curriculum di tutto rispetto avendo allenato il Grande Torino per un paio di stagioni e trascorso gli ultimi quattro tornei alla guida della Fiorentina.

I rossoneri hanno una discreta partenza ma dopo il quarto turno non riescono a districarsi dalla bassa classifica. Le pecche della squadra, come già verificatosi anni addietro si evidenziano nelle gare esterne. Inoltre questo campionato ha la cosidetta classifica lunga nel senso che vi è un forte squilibrio fra le prime tre (Juve, Inter e Milan) e le altre. Per quanto riguarda la bassa classifica, eccettuando il Legnano che sin dall’inizio appare con il destino segnato, almeno otto squadre ne sono coinvolte sino all’ultima giornata.

La Lucchese pratica un gioco discreto che ha il difetto di non essere pragmatico e termina la stagione al 17° posto alla pari della Triestina ed a nulla vale la sostituzione del tecnico con Andreoli, un ex che ha militato in rossonero sotto la guida di Erbstein. Tale piazzamento consente di disputare la prima serie di spareggi con la Triestina, ma i giuliani rappresentano la classica bestia nera dei toscani poiché hanno vinto entrambe le gare in campionato. Dopo il primo scontro giocato a Milano e conclusosi 3-3 la Lucchese è sconfitta in quel di Bergamo per 1-0 e dà l’addio definitivo alla serie A.

(3 - continua)

Vecchio Mulino

Che si bofonchia?

Lettere alla Gazzetta Lucchese

Daniele Di Piazza: "Ma quali 50 mila euro per il marchio Lucchese Libertas! A bilancio Giuliani e Valentini ne hanno messi 21 mila e basta!"

Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo la lettera del tifoso e amico Daniele Di ...

Che si bofonchia?

Lettere alla Gazzetta Lucchese

Livio Fantozzi, un abbonato: "Non sono d'accordo con la giornata rossonera. Andava prevista a inizio stagione"

Riceviamo e, volentieri pubblichiamo la lettera di Livio Fantozzi: Da ann ...

Che si bofonchia?

Lettere alla Gazzetta Lucchese

Gli auguri pił sinceri ai colori rossoneri da un tifoso del Piacenza Calcio...

Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo la lettera di auguri di Giovanni Gattull ...

auto bielle