Che si bofonchia?
Lettere alla Gazzetta Lucchese
Mannocci (Italia Nostra) replica e puntualizza: "Siamo tifosi del territorio e del rispetto delle regole"
02/08/2009 11:56
Giunge a stretto giro di posta la replica del presidente della
sezione lucchese di Italia Nostra, architetto Roberto Mannocci, circa
le polemiche sul nuovo stadio e gli interrogativi manifestati nei
giorni scorsi da alcuni tifosi.Eccone il testo integrale.
Rispondo
agli interrogativi che sig. Luca "cittadino e tifoso della Lucchese"
pone nel suo intervento postato il 24 luglio u.s. su codesto sito nella
sezione "Che si bofonchia?".
1.Il sottoscritto non è viareggino, ma integralmente lucchese.
2.La
Sezione di Italia Nostra di cui il sottoscritto è presidente è quella
di Lucca (che non comprende la Versilia, che è fuori del territorio di
"sua pertinenza"). I due interrogativi posti dal sig. Luca sembrano
significativi di un atteggiamento diffuso che considera impossibile che
possano esprimersi idee libere, che non siano espressione di
campanilismi e di interessi di parte.
3.Il sottoscritto non è tifoso
di calcio, ma non nutre odio alcuno nei confronti di qualsiasi squadra
sportiva (calcistica o meno), certo non approva (!) per niente gli
eccessi, i vandalismi, i gravissimi reati che talora (molto spesso)
vengono compiuti da alcune tifoserie che è ipocrita chiamare sportive.
Come molti italiani il sottoscritto guarda volentieri partite di calcio
solo in alcune occasioni.
4.Il sottoscritto invece è "tifoso" del
territorio e "ragiona" della sua tutela, perché questo è lo scopo
istituzionale dell'Associazione di cui fa parte.
5.Italia Nostra si
batte anche per il rispetto delle regole vigenti, richiamando a questo
soprattutto le Istituzioni pubbliche, e la regola vigente non prevede
alcun complesso commerciale-immobiliare-sportivo nell'area di S.
Donato. Noi ci battiamo per limitare quanto più possibile il folle
consumo di suolo, in assurda crescita in questi ultimi tempi.
6.La
scelta da parte degli attuali proprietari della Lucchese di acquisire
terreni a destinazione agricola pensando di poterci fare quello che gli
strumenti urbanistici non permettono è una scelta e un rischio
imprenditoriale che i gruppi Valore e Cipriano hanno fatto ancor prima
di acquisire la squadra di calcio. Rimane piuttosto da capire perché
hanno fatto la scelta di quell'investimento che, a logica, sembrerebbe
assurdo.
7.Il baratto "squadra di calcio"/"conseguente
autorizzazione immobiliare" presentato sin troppo "disinvoltamente"
alle Istituzioni lo consideriamo inaccettabile proprio per la dignità
delle Istituzioni stesse. Insomma il territorio e la funzionalità
urbana non sono cedibili né vendibili, perché rappresentano un
interesse generale superiore!
8.A nostro giudizio anche l'indirizzo
sull'operazione di "commercializzazione" del Porta Elisa, passato dal
C.C. del 16 luglio, presenta enormi analoghi dubbi. Se infatti è chiaro
che cosa intende farci il Presidente Giuliani per averlo espresso sulla
stampa, per niente chiaro è apparso che cosa intenda il Comune (vanno
chiariti tutti gli aspetti amministrativi, funzionali, urbanistici,
architettonici). Una cosa è adattare, dotare e completare
un'attrezzatura (tra l'altro storica e bellissima) anche con servizi
che diano reddito, un'altra stravolgerne il ruolo!
Questo è il nostro "ragionamento".
Roberto Mannocci
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