Che si bofonchia?
Lettere alla Gazzetta Lucchese
Luca Tronchetti fa le carte al campionato: "Questi i valori alla griglia di partenza"
23/08/2009 17:46
Un campionato che si preannuncia livellato verso il basso con
la Lucchese che potrebbe, magari con qualche innesto mirato tra
dicembre e gennaio, imitare Figline e Cosenza e nel giro di due
stagioni ammortizzare lo tsunami Hadj.
Tra serie D e Seconda Divisione la differenza non è abissale. L'anno
passato i rossoneri avevano come unico rivale il Gavorrano. Quest'anno
gli avversari saranno almeno 5-6, ma tra questi - oggettivamente -
soltanto il Bassano è superiore per organico e mezzi economici. E,
rispetto all'anno passato, dove c'era un solo posto per conquistare la
categoria superiore stavolta i posti disponibili sono due: uno diretto
e l'altro attraverso la lotteria dei playoff. Che solitamente non porta
bene ai colori rossoneri (leggasi stagioni 2001-2002 e 2003-2004) anche
se prima o poi, per la legge dei grandi numeri, anche la maledizione
degli spareggi dovrà terminare.
Per inquadrare meglio il torneo è
necessario suddividerlo in tre fasce: favoriti, sorprese, bassifondi.
La Lucchese è da annoverare nella parte nobile della classifica. Un
telaio collaudato, innesti mirati e due garanzie di serietà e
competenza come Paolo Giovannini e mister Giancarlo Favarin fanno
invidia a tutti i club della ex C2.
Certo il Bassano di Renzo
Rosso (mister Diesel ha affidato al figlio il timone societario) con il
suo budget di 3 milioni di euro (uno in più della Lucchese) e con gli
innesti di categoria superiore (dagli ex rossoneri Zanetti e
Guariniello al bomber Gabriele Graziani, oggetto del desiderio di
Favarin, al regista ex Pisa Anaclerio, alla punta argentina La
Grotteria) guidati dalla mano sapiente di mister Roselli (ricordate
quello che portò la Cremonese dalla C2 alla B?) sulla carta sembra
decisamente di un altro pianeta. Ma il campo potrebbe emettere anche un
verdetto diverso.
Dietro a veneti mettiamo la Lucchese, il
Gubbio di Gigi Simoni che, a mio avviso, grazie ai buoni uffici del
gentleman del calcio italiano ha messo le mani sui giovani pi forti
(Rivaldo, La Manna, Perez dal Genoa, Casoli dalla Fiorentina, Allegrini
dal Bari senza dimenticare quel Marotta dell'Arrone capace di andare in
doppia cifra), la neo promossa Pro Vasto che, nonostante qualche
problema societario, ha mantenuto l'intelaiatura dell'anno passato
inserendo elementi navigati come la punta Cammarata (ex Verona, Taranto
e giovanili Juve) e il portiere Sassanelli, la Sangiovannese che
dispone di un giusto mix tra giovani ed esperti (tra questi Bernini,
Dei e l'ex rossonero Chiarini).
Un gradino più sotto Prato e Itala
San Marco di Gradisca d'Isonzo. I lanieri hanno perduto mister Orrico,
ma hanno mantenuto la stessa intelaiatura dell'anno passato e
dispongono di elementi importanti come Silva Reis, Lamma e Basilico, i
goriziani hanno in panchina un maestro come Giuliano Zoratti e dal
Bassano hanno tesserato una delle punte più forti della ex C2: Emilio
Zubin, sempre in doppia cifra negli ultimi 3-4 anni.
Capitolo
sorprese: da tener d'occhio le neo promosse Sacilese dell'ex mediano
rossonero Stefano De Agostani (protagonista della promozione ai tempi
in C1 con Melani) che gioca praticamente a memoria e potrebbe partire
con il piedi giusto e Nocerina che appena stata ripescata e si sta
rinforzando in modo adeguato. Le altre? Lotteranno per la salvezza con
la giovane Carrarese degli esterni tutto pepe Bariti e Bigazzi e
dell'ex rossonero Bonfanti, l'esperta Colligiana affidata a mister
Costantini e il ripescato Poggibonsi succursale dell'Empoli in grado di
raggiungere l'obiettivo con una certa facilità. Celano, Sangiustese,
Fano, San Marino, Bellaria e Giacomense ad oggi valgono formazioni di
serie D di medio livello. Ma hanno tempo per rinforzarsi e soprattutto
in casa venderanno cara la pelle.
Luca Tronchetti