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Il punto di Aldo Grandi

Che fine ha fatto il sito ufficiale della Lucchese Libertas 1905? Occhio al marchio e al nome: qualcuno li pagò 50 mila euro, ma fu una scelta dettata dal cuore e non dal portafoglio

19/03/2012 00:16

Provava chi scrive, pochi minuti fa, a cliccare sul sito web www.luccheselibertas1905.it, ma, a quanto pare, esso non è più funzionante. Il fallimento deciso dal giudice e l'arrivo del curatore fallimentare che, a quanto pare, avrebbe già effettuato l'inventario dei beni, hanno accelerato i tempi e messo fine a una vergogna calcistica che doveva aver già chiuso i battenti da un pezzo. Sarebbe facile dire, adesso, che avevamo ragione quando, mesi fa, vedemmo giungere, all'orizzonte, l'arca di Gallo e Montali e, senza tanti preamboli, prendemmo a "spararle" addosso convinti che solo il suo naufragio avrebbe evitato quel che, poi, è accaduto. Ormai è finita e sarà la giustizia ordinaria a fare il suo percorso cercando di chiarire se il fallimento della società rossonera è stato frutto del caso o, invece e come noi pensiamo, una decisione presa a tavolino tanti mesi fa e, in questo caso, chi è o chi sono i responsabili.

In questi giorni abbiamo avuto occasione di apprendere anche per via diretta che la nuova società rossonera, l'Fc Lucca di Giannecchini, De Luca, Sgrò, Micheloni, Nannini e Gonzadi non ha alcuna intenzione di partecipare ad aste o spendere cifre folli per aggiudicarsi il marchio e il nome gloriosi della Lucchese Libertas 1905 adesso, dopo il fallimento, nelle mani della curatela fallimentare. Crediamo che questa sia la posizione giusta da tenere, ma anche il curatore viareggino che sta occupandosi della Lucchese Libertas avrebbe manifestato segnali di disponibilità. In sostanza, nessuno si sogna di chiedere o di pagare 50 mila euro - ma nemmeno 40 o 30 o anche 20 mila - per rientrare in possesso di una marchio che, a nostro avviso, al di là di un simbolico valore affettivo, non può avere un prezzo.

Eppure, chi scrive non può dimenticare la gioia e il sorriso di Giuliano Giuliani quando, all'uscita dal tribunale in via Galli Tassi, raccontò di aver appena speso 50 mila euro per riavere Coppa Italia di serie C e marchio e nome della Lucchese che Fouzi Hadj nella sua insipienza e incapacità aveva fatto fallire. Ci scherzò anche su, l'allora presidente rossonero, quasi prendendosi in giro per aver speso quella cifra per un pezzo di metallo e un nome con un marchio sia pure storici. Ecco, l'autore di queste righe vorrebbe che, ogni tanto, qualcuno si ricordasse di Giuliano Giuliani e di quando, senza alcun obbligo, spese 50 mila euro per comprare il nulla, ma un nulla che i tifosi desideravano, ardentemente, di riacquistare. Il tempo passa e la memoria fa difetto a tutti, ma non dovrebbe essere così. Giuliano Giuliani era ed è un tifoso rossonero doc e quella scelta la fece col cuore, non certo con il portafoglio. Noi gliene siamo grati così come glie ne fummo all'epoca. Chi non ha memoria del proprio passato, prima o poi, recitava qualcuno, è condannato a riviverlo. In questo momento di gioia per un campionato stravinto, il pensiero non può non andare a Giuliano e Gabriele Giuliani, con simpatia e tanti bei ricordi.

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