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Bruno Russo: "Così è se... mi pare: intervista esclusiva a Gazzetta Lucchese

25/08/2012 10:13

Quando giocava non aveva i piedi buoni, ma tanta voglia di arrivare e una ferrea autodisciplina. Adesso che è, da due anni, al timone della Fc Lucchese, la sua ex squadra, non è che sia cambiato granché, coriaceo è rimasto e i piedi, ora rispetto ad allora, non gli servono nemmeno più. Le malelingue lo accusano di essere una sorta di dittatore che non ammette repliche, le buonelingue che ha tanta voglia di lavorare e non si piega e non si spezza. 

Siamo vicini all'inizio del campionato. Rispetto all'anno passato quali sensazioni avverte?

E', totalmente, una situazione dioversa. L'anno scorso eravamo alla partenza di un campionato completamente fuori dallelogiche per quel che concerne una Lucchese reduce da un fallimento e con un certo scetticismo. Si poteva lavorare con maggiore serenità. Quest'anno le aspettative sono più impoprtanti e ci si è già dimenticati di quello che ha subìto, un anno fa, il calcio a Lucca e si creano situazioni dove si fa fatica a far comprendere dove sta andando il calcio e la bontà di questo progetto.

Ce lo dica lei, in poche parole, dove sta andando il calcio?

Semplicissimo. Basta guardare cosa hanno fatto i più grossi club del mondo. Nessuna operazione a livello di mercato come spesa. Quindi, tutte le società, anche le più grandi, cercano di ringiovanire gli organici e portare avanti politiche legate ai settori giovanili. 

E la Lucchese in tutto questo?

La Lucchese ha intrapreso questa strada in modo concreto, praticamente non rispettando nemmeno le regole del campionato e cioè che devono giocare obbligatoriamente un 1992, due 1993 e un 1994. Non avendo le possibilità di avere questi giocatori di proprietà per il fallimento Giuliani-Valentini, è ovvio che ha dovuto puntare su un'età ancora più giovane per evitare casi Fedato ad esempio, che uno fa giocare e valorizza e, poi, alla fine, te lo soffiano per una sciocchezza.

Dicono che lei abbia un caratteraccio.

Assolutamente no. Sono una persona molto pragmatica che guarda in faccia la realtà e cerca di fare le cose al meglio in difesa dei colori rossoneri. Senza condizionamento alcuno.

Lei è, sicuramente e meraforicamente parlando, un gallo: indubbio che averne un altro sulla panchina è, praticamente, impossibile.

Lei è totalmente fuori strada. C'è da portare avanti un certo tipo di progetto che credo sia, ormai, chiaro a tutti. Raggiungere gli obiettivi con la programmazione legata ai giovani. Questo è il progetto che porto avanti io. Chi non si adegua a questo progetto non va bene. Oppure non vado bene io.

Chi lo decide?

La società.

Non i risultati?

Non i risultati numerici perché quelli non li può dire nessuno. Non si può sapere, ora, cosa farà e come farà la Lucchese in campionato. Sicuramente la Lucchese sarà una squadra giovane e forte, poi, dove potrà arrivare in classifica, dobbiamo attendere. Certamente, sotto l'aspetto della valorizzazione dei giovani, il risultato da raggiungere è certo e, quindi, almeno sotto questo aspetto la Lucchese avrà, sicuramente, un futuro.

Il giovane che l'ha impressionata di più in queste prime fasi della stagione?

Non ce n'è uno in particolare, ce ne sono quattro o cinque che sono più maturi rispetto agli altri, tutti ragazzi del '95 che l'anno scorso giocavano negli allievi e sono alle loro primissime esperienze con i grandi.

Sia sincero: ha definitivamente messo una pietra sopra la sua aspirazione come allenatore?

Non posso rispondere perché nella vita non si sa mai, ma al momento, sicuramente, sì anche perché se lo volessi fare sarebbe la cosa più semplice. Vorrei anche sottolineare che io, per quanto concerne le scelte dell'allenatore, non metto mai bocca e potete chiederlo anche a Lazzini. Io faccio solo il supervisore.

E' indubbio, però, che lei è quello che decide come portare avanti il progetto.

Questo è vero e sono stato scelto dalla società. Però non vuol dire che faccio o mi occupo della formazione che va in campo.

Una settimana fa, prima di Camaiore, lei ci disse che prima di decidere sul nome del nuovo tecnico, avrebbe atteso la risposta di Innocenti all'indomani della gara. Cosa le ha fatto propendere per la conferma dell'ex difensore del Bari?

Essendo con noi da un po' di tempo, lui ha perfettamente capito, e con lui Di Stefano, il progetto e la direzione in cui questo deve muoversi. 

Ripetersi, riuspetto a un anno fa, non sarà facile.

Non non sarà facile perché l'anno scorso è stato un campionato un po' anomalo perché noi dovevamo assolutamente uscire da quella categoria che, obiettivamente, era totalmente fuori dalle logiche di un posto come Lucca. Il progetto vero, però, inizia quest'anno anche perché l'anno scorso non avevamo la possibilità di investire sui giovani. Obiettivo dell'anno passato era solo quello di superare la categoria. Infatti è rimasto, sotto l'aspetto della programmazione, soltanto De Vita.

Con Bruni come vi siete lasciati?

Ci siamo stretti la mano e ognuno è andato per la propria strada.

Meglio lasciarsi prima del matrimonio giusto?

Ci siamo stretti la mano e ognuno è andato per la propria strada.

Soddisfatto della presenza dei tifosi a Camaiore?

Soddisfattissimo perché sono convinto che, specialmente in trasferta, i tifosi della Lucchese saranno il valore aggiunto di questa squadra.

Si comincia il 2 settembre a Formigine, in Emilia. Sarà un anno ricco di trasferte alcune delle quali anche piuttosto lunghe.

Sì, sono lunghe, probabilmente anche con la necessità di dormire fuori, ma sono cose che abbiamo già affrontato.

Campagna abbonamenti: a quanto vorreste arrivare?

Io, sinceramente, non mi pongo alcun limite. I tifosi della Lucchese, sotto forma di abbonamenti, faranno sentire il loro peso come sempre.

Certo pensare che il Viareggio è in Prima Divisione...

Sono momenti storici della vita di una società o di una città. Capitano degli alti e bassi e purtroppo, in questo momento la Lucchese è in un momento basso della sua storia, ma la sua tradizione calcistica la riporterà in alto.

Il suo pupillo Aliboni come procede?

Procede benissimo, è il simbolo di questa squadra nonché il capitano. Sono quei giocatori e quei ragazzi che fanno le fortune delle società e degli allenatori, ma tutti i giocatori non Under della Lucchese hanno qualità morali e tecniche sopra la media e sono sicuro che questi giocatori porteranno la Lucchese in alto e aiuteranno molto nella crescita dei giovani perché sono degli esempi straordinari.

E' arrivato Chianese. Lo confernerete?

Chianese è un giocatore che rientra nei parametri tecnico-tattici perché migliori questa squadra in un reparto dove ce n'è bisogno e, quindi, sarebbe nostra intenzione confermarlo. (E' stato confermato poche ieri pomeriggio ndr)

Con tutti i disoccupati che ci sono nel calcio professionistico, la scelta è ampia non le pare?

Sì e noi, essendo la Lucchese, siamo alla finestra pronti a, eventualmente, rendere questa squadra sempre più competitiva.

Meglio promossi senza giovani valorizzati più di tanto o bocciati con tre o quattro giovani lanciati verso buone prospettive?

Io rispondo così: il giorno in cui il Porta Elisa sarà gremito oltre ché dai nostri encomiabili tifosi, anche da osservatori di tutti i livelli, quello sarà il momento in cui potremo dire di avere operato nel modo migliore.

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