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Giuliano Pacini: "Il nuovo stadio? Dico sì a una cittadella dello sport, ma senza megastrutture commerciali. Perché i negozianti sono contrari? Perché hanno paura che questa operazione distolga i clienti dal centro storico e non hanno tutti i torti"

05/03/2009 10:03

Chi non conosce, a Lucca, Giuliano Pacini, proprietario di uno dei ristoranti più famosi della città e dell'intera provincia, quella Buca di Sant'Antonio che non conosce né crisi né soste e che rappresenta una sorta di fiore all'occhiello per chi ama far conoscere il mangiar lucchese. Pacini ha una grande fortuna: può permettersi il lusso di fare e di dire sempre quello che vuole perché la sua attività e il suo prestigio volano al di là e al di sopra di ogni possibile attacco di qualsivoglia genere. Giuliano è un tifoso della Lucchese da sempre, tifoso della lucchesità, che vuol dire essere non solo orgogliosi delle proprie radici, ma anche fare il possibile per custodirle e proiettarle nel futuro. Anche lui, come tanti, ha creduto nel progetto di Fouzi Hadj e anche lui, come tutti, è rimasto deluso. Ora, dice, è finalmente arrivato qualcuno in grado di riportare i colori rossoneri su un palcoscenico più degno e consono al proprio passato. Quanto al nuovo stadio, le sue dichiarazioni sono davvero niente male. Da commerciante, non può far finta di niente. Ecco un'intervista a tutto campo.

La Lucchese Libertas è morta, viva la Lucchese.

"Sempre più forte viva la Lucchese. Siamo tutti felici, ora sembra di aver imboccato la strada giusta. Ce n'era bisogno. Conosco la nuova dirigenza e, a quanto mi risulta, possono portare a termine questo progetto".

Cosa pensa Giuliano Pacini del nuovo stadio?

"Non mi sembra indispensabile".

Perché i commercianti lucchesi non vedono di buon occhio questo progetto?

"Perché vedono in questa realizzazione qualcosa che può distogliere clienti dal centro storico".

Quanto peso può avere il loro parere?

"Spero non abbia peso, nel senso che mi auguro che si faccia un impianto sportivo inteso come cittadella dello sport, ma senza una megastruttura commerciale della quale, onestamente, penso non ci sia assolutamente bisogno".

Dall'esame della lista dei creditori della vecchia Lucchese Libertas di Fouzi Hadj risulta che alcuni ristoranti e hotel vantano crediti consistenti. Come mai la Buca non c'è?

"Innanzitutto perché, da noi, quando è venuto a mangiare, Hadj ha sempre pagato. In secondo luogo non avremmo potuto fare credito per certe cifre. Dopo due o tre mesi i soldi sarebbero dovuti rientrare, non avremmo continuato a dare fiducia a chi non la meritava. Tuttavia mi dispiace che qualcuno abbia abusato della fiducia che gli era stata concessa. E mi dispiace per coloro che questa fiducia hanno visto tradita".

Recentemente Lucca è stata al centro dell'attenzione dei mass media per la polemica sui kebab nel centro storico.

"E' stata una questione volutamente e politicamente strumentalizzata. Chi lo ha fatto doveva sapere come era la realtà essendo, al momento dell'approvazione del regolamento, in Consiglio Comunale. A mio avviso c'è stato, nel testo, un errore di forma e non di sostanza se tutti lo hanno votato. Nella sostanza questo provvedimento cerca di mantenere la città di Lucca con la sua tipicità di città d'arte e apprezzata da sempre per tutti questi suoi piccoli negozi e attività di ristorazione antichi e consoni alla sua tradizione".

Secondo lei la sua Buca, con il suo prestigio e la sua fama, ha dato o dà fastidio a qualcuno?

"Non me ne sono mai preoccupato perché io, la mattina, mi sveglio ed è ancora tanto l'entusiasmo con cui vado in cucina per cercare sempre di preparare qualcosa di nuovo per i nostri affezionati clienti, per cui non mi sono mai curato di ciò che pensano o possono dire gli altri".

Da quanto tempo non va allo stadio a vedere la Lucchese?

"Da un anno".

Ancora era Fouzi Hadj.

"Sì, la delusione e l'amarezza sono state grandi".

Che cosa ci vuole per farcela tornare?

"Il tempo per me, perché i tempi, mi sembra, sarebbero maturi".

Forse aspetta un invito ufficiale?

"Assolutamente no. Ci andrò da me e con l'abbonamento".

Ci sarà la promozione, lo sa.

"Intanto vorrei aspettare la matematica certezza, quantomeno per scaramanzia, ma, effettivamente, mi pare proprio che stiamo raggiungendo l'obiettivo".

Cosa faranno i commercianti lucchesi? Una festa?

"Spero che Lucca contribuisca come si addice all'importanza dell'avvenimento. Non bisogna, infatti, dimenticare che sarà la festa di tutti i lucchesi".

Gazzetta Lucchese

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