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Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Fabio Oppicelli, presidente della Carrarese ed ex ai tempi di Fouzi Hadi: "Non avrei mai pensato che ci saremmo trovati in questa situazione"

22/04/2010 11:04

Chi non ricorda la Bentley sulla quale viaggiava il presidente Fouzi Hadi? E chi non rammenta quel suo amico, spesso con lui in casa o in trasferta, capelli scuri, occhiali da sole, sguardo da duro e accento genovese? Lui era ed è, ovviamente, rimasto Fabio Oppicelli, di professione proprietario di un autosalone presso cui era solito rivolgersi, quando voleva o doveva acquistare una vettura di grossa cilindrata e prestigiosa, l'ex presidente rossonero. Le vie del Signore sono infinite e quelle di Oppicelli, guarda i casi della vita, non hanno, per sua fortuna, incrociato quelle del businss sirio-armeno finito in carcere per il crac della Lucchese Libertas 1905, ma, ugualmente, hanno incontrato e incontreranno, domenica prossima allo stadio dei Marmi, la squadra rossonera. Oppicelli è, infatti, l'attuale presidente della società calcistica gialloblù, ma non dimentica i due anni passati in giro per la penisola ad accompagnare Fouzi Hadi per assistere alle partite della Lucchese di Gigi Simoni e Enrico Pea.

Cominciamo dalla fine: Fouzi Hadi è finito in carcere a Marassi. Lei era suo amico.

"Il mio rapporto con lui non è venuto certo meno per quello che è accaduto ed è una cosa che resta a prescindere dal calcio. E' un uomo, comunque, che di soldi, con la Lucchese, ce ne ha rimessi tanti. Non è stato un folle, ma uno che, a causa di forza maggiore ha avuto dei problemi e per il suo carattere, per il suo orgoglio, ha tenuto duro pensando di poterli risolvere e, invece, non c'è riuscito. E poi, vedere uno che, come lui, alla sua età e incensurato, è finito dentro per una squadra di calcio che doveva essere, comunque, un gioco, non è piacevole".

Certo, tutto cominciò quando arrivò a Lucca con Franco Scoglio...

"Hadi voleva arrivare a fare calcio a livelli importanti. Per farlo ci sono modi e modi. Il suo progetto era di investire tanto e vincere il prima possibile. Lui era in buona fede, poi, purtroppo, ha avuto le sue difficoltà, i soldi gli sono stati bloccati e lui ha creduto di poter risolvere i problemi".

Eppure anche lei, alla fine, è finito nel mondo del pallone.

"Sì, però è sempre più difficile. Ci sono in gioco mille fattori. Quanto al sottoscritto e alla Carrarese, mai e poi mai avrei immaginato di trovarmi in questa situazione. Sulla carta eravamo convinti di poterci salvare in anticipo e, magari, vedere a gennaio di effettuare qualche intervento sul mercato. Così non è andata e ora siamo qui a cercare di rimediare".

Non è che a fare calcio in queste categorie ci sia da guadagnare.

"Vero, le entrate sono sempre inferiori alle uscite e, per di più, non me lo ha certo ordinato il medico. Del resto, a meno che uno non voglia gettare via i soldi, l'unica maniera per sopravvivere dignitosamente in queste realtà è quello di puntare sui giovani. Pensavamo di avere una buona squadra e ora siamo in una situazione critica e dovremo lottare fino alla fine".

La lezione di Hadi le è servita?

"Io ho vissuto da vicino quel periodo. Forse ha sbagliato nella scelta delle persone, in ogni caso non era venuto per fare soldi e, soprattutto, non è andato via con più soldi di quando era arrivato. Per il resto, l'impossibilità di far venire i tifosi della Lucchese a Carrara non può che farmi venire tristezza per uno stadio vuoto e il dispiacere perché anche un piccolo contributo come l'incasso del pubblico in trasferta, a società come la nostra che non ha diritti televisivi, avrebbe fatto comodo sicuramente. Forse chi ha deciso vede più lontano e meglio di quello che posso vedere io".

Un derby, comunque, è sempre un derby.

"Sì, peraltro chi ha la tessera del tifoso potrà entrare tranquillamente. Certamente avrei preferito che questa partita si svolgesse in un clima di soddisfazione e di festeggiamenti reciproci. Invece la Lucchese, paradossalmente, potrebbe andare in C1 anche perdendo tutte le gare, mentre per noi ogni punto è diventato questione di vita o di morte".

Sarà allo stadio quindi?

"Ovviamente, magari ci sarà il problema di uscirne qualora dovessimo perdere".

Quale giocatore della Lucchese vorrebbe avere con sé?

"Non li conosco a sufficienza per poter fare una scelta e, in ogni caso, visto il campionato della squadra rossonera, penso che sarebbero senz'altro più di uno. Posso, però, dire tranquillamente che uno come Biggi ce lo avevamo in casa e ce lo siamo lasciati sfuggire. Quando arrivai e dovevamo decidere se tenerlo, qualcuno ci convinse a non farlo. Peccato".

Aldo Grandi (per Il Nuovo Corriere di Lucca)

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