Galleria Rossonera
Oltre cento anni di ritratti e personaggi
Pietro il Grande: oltre 1300 partite della Lucchese nella sua lunga carriera di tifoso rossonero
18/01/2008 16:24
Si chiama Pietro - Pierino per gli amici - De Ranieri, è nato il 7 gennaio 1927, è sposato e ha due figli. Originario di S. Maria del Giudice, può essere considerato a tutti gli effetti il più anziano tifoso rossonero. Il suo primo incontro, infatti, risale al 1938, un Lucchese-Pisa in amichevole, roba d'altri tempi. Piero De ranieri è uno che non si ferma davanti nulla, ancora oggi salta di trasferta in trasferta, qualche volta anche con la moglie, come a Venezia nel dicembre 2006. Parte da solo, in Mercedes, e arriva allo stadio senza tante paure e convinto che, quello che conta, è la passione per la propria squadra. Da quando va allo stadio, cioè da sempre, ha assistito a più di 1300 partite, e questo soltanto al Porta Elisa. Ha una memoria di ferro, così come, alla sua veneranda età, gestisce ancora la sua azienda di prodotti alimentari.
De Ranieri, lei ne ha viste di cotte e di crude allo stadio. Di ca la verità, le botte tra tifosi esistevano anche ai suoi tempi?
'Sicuramente. Molto meno di oggi, ma qualche schiaffo ci scappava sempre. Ricordo bene un Lucchese Viareggio, con dei tifosi rossoneri che se la prendevano con un ragazzo che tifava bianconero. Io sono sceso dall'auto mentre ero in fila sulla circonvallazione. Sono andato da questo gruppetto e gliele ho date di santa ragione. Avevao fatto un po' di pugilato e non lesinavo di dimostrarlo quando qualcuno mi provocava. Anche in un'altra circostanza feci a cazzotti, ma sempre per proteggere un tifoso avversario che era stato messo in mezzo'.
Lei tifa per quale squadra?
'Per la Lucchese. Le sembrerà strano, ma io ho un solo amore calcistico, quello dei colori rossoneri. A me non interessano le altre squadre, nemmeno quelle di serie A. Magari posso guardare una partita e vederla con l'occhio del critico o dell'appassionato di calcio, ma la Lucchese è un'altra cosa'.
Ha visto molte Lucchesi dalla fine degli anni Trenta, ossia da quando frequenta il Porta Elisa. Quale sarebbe la sua formazione ideale?
'Non ho dubbi. Il miglior portiere è stato Viola; il miglior terzino sinistro Bertuccelli, quello destro Cuscela; il miglior libero per me è stato Giovannini, lo stopper Nay, il mediano Scarpato. Per quel che riguarda l'ala destra penso che il miglior giocatore sia stato Giusti, l'ala sinistra Conti, il centrocampista più completo Toth, la mezzala Michelini, il centravanti Paci, ma con Mannucci che a me non dispiaceva assolutamente, tutt'altro. L'allenatore più bravo? Uno sicuramente è stato Herbstein, detto il Flauto Magico, un altro Gipo Viani che, poi, è andato al Milan'.
E Orrico?
'Uno dei grandi, perché aveva preso molto dal basket compresa l'idea del pressing'.
Qualche giocatore?
'Donatelli, per me una grande mezzala. Dopo di lui a Lucca non ne ho visti altri. Paci, un bomber di prestanza fisica'.
Qual è stata la più grande delusione?
'Quando siamo passati dalla serie A alla serie C in quattro anni, roba da piangere. Maestrelli? Non ci portò fortuna. Del resto veniva da tutte retrocessioni. Aveva giocatoa nel Bari ed era retrocesso, poi in un'altra squadra ed era accaduta la stessa cosa. Con noi, infine, terza retrocessione'.
E la partita che sente di più?
'Lucchese - Pisa, perché i pisani vogliono imitare i livornesi, ma non ne hanno la stoffa'.
La più grande soddisfazione?
'La promozione dalla C alla B agli inizi degli anni Sessanta. Ricordo che battemmo il Livorno a Livorno, quindi il Cagliari al Porta Elisa con un gol di Arrigoni'.
Cosa ne pensa di questa Lucchese?
'Credo che quest'anno si possa davvero fare qualcosa di buono. Mi piacerebbe rivedrere la squadra in serie B, poi conosco questo presidente e lo ritengo una persona seria che merita stima e fiducia. Anche l'allenatore sta dimostrando davvero di essere il più bravo della categoria. Era tempo che non si vedeva giocare così bene i rossoneri e gran parte del merito è di Piero Braglia'.
A. G.