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Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Bruno Russo: "Il calcio va a rotoli perché non ci sono dirigenti capaci. La Lucchese? Giovannini e Favarin hanno operato benissimo, potrà giocarsi i play-off. La tessera del tifoso? Non capisco il problema. Se si va allo stadio per sostenere la propria squadra tessera o non tessera non fa differenza. Dico di più: non capisco perché i giocatori di grosso nome non intervengano a favore della tessera del tifoso"

24/07/2010 10:17

Dici Bruno Russo e chiami in causa un recordman: è lui, infatti, a detenere il record di presenze consecutive nella Lucchese, addirittura 350 gare, un duello con Paci che ne ha di più, ma perché ha anche un'annata nelle formazioni giovanili.

Russo, il calcio va a rotoli e lei cosa fa?

"C'è poco da fare anche perché non dipende certo dal sottoscritto. Purtroppo il calcio non ha più quei presidente che investivano per passione, ma è diventato un businesse e come tutti i business, se l'azienda funziona va tutto bene se, invece, non produce reddito, allora fallisce. Tutto qua".

Di chi la colpa?

"Di tutti e di nessuno. Essenzialmente la colpa è dell'assenza di dirigenti capaci. Qui, invece, tutti si improvvisano, c'è approssimazione, non si fa programmazione, si vive alla giornata quando, invece, alla giornata si dovrebbe vivere solamente per quanto riguarda i risultati del campo".

Amareggiato?

"Un po' deluso sì, lo ammetto. Ma non più di tanto. Io credo che se vogliamo restituire credibilità al sistema calcio, dobbiamo avere il coraggio di operare drasticamente e ridurre, sicuramente, le squadre oltre a selezionare rigidamente coloro che si occupano di calcio, ossia i dirigenti perché sono loro a produrre caos o gestoni positive".

Esperienza Bellaria.

"Al di là del risultato finale e della brevità dell'esperienza, posso tranquillamente dire che si è trattato di un periodo formativo perché mi sono fatto conoscere in un ambiente che non mi conosceva. Con Deoma avevamo una squadra giovane e inesperta e abbiamo conquistato il primo obiettivo che era di non retrocedere direttamente, poi, però, ai play-out col Poggibonsi, loro, con la maggiore esperienza, hanno avuto ragione di noi belli e giovani, ma inesperti".

Esperienza Sangiustese.

"Che devo dire? Ho avuto un inizio di contatto, poi loro hanno avuto i problemi di iscrizione al campionato e ora sono impegnati nei ricorsi per ottenere l'iscrizione. I giornali hanno accostato il mio nome alla Sangiustese e questo mi ha pregiudicato ulteriori contatti perché tutti hanno pensato che fossi già il tecnico della squadra marchigiana".

La Lucchese come la vede?

"Benissimo. Giovannini e Favarin hanno fatto il massimo acquistando giocatori giovani e molto bravi che conoscono bene. La Lucchese, per me, è qualcosa di particolare e ritengo che quest'anno possa giocarsi l'accesso ai play-off. Il mio cuore, inutile nasconderlo, batte rossonero e il primo risultato che chiedo a fine gara è proprio quello della mia vecchia squadra".

Tessera del tifoso e abbonamenti: un binomio non facile?

"Assolutamente. Io sono favorevolissimo alla tessera del tifoso e non capisco tutta questa opposizione. Dico di più: non capisco perché i giocatori con la G maiuscola, i campioni cosiddetti, non intervengano in merito e preferiscano stare zitti. Se uno va allo stadio per incitare e sostenere la propria squadra, avere o non avere la tessera che differenza fa? Forse chi non la vuole ha qualcosa da nascondere? E' un falso problema. In realtà qui in Italia quando si fa qualcosa si fa sempre a metà. Guardate cosa ha fatto Blanc in Francia".

Aldo Grandi

Fanini Group

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