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Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Sergio Carnesalini, una vita da gregario con tanti sacrifici, diverse delusioni e qualche soddisfazione

03/09/2010 00:14

Lo ricordate, così mingherlino e timido correre sulla fascia destra e sinistra cercando di servire qualche bel cross per Carruezzo e soci? Sì, è lui, l'ultimo arrivo dell'era Grassi, Sergio Carnesalini e il primo lascito all'entrante Fouzi Hadi. Terzino fluidificante classe 1982, nato a Treviglio, ha militato nelle file rossonere dal 2002 al 2004 giocando l'ultimo spicciolo di gara nell'era Hadi sotto la guida di Simoni in una partita valida per la coppa Italia di serie C contro la Sanremese. Attualmente al Viareggio in Prima Divisione stesso girone della Lucchese.

Prima rossonero ora bianconero: ha idea della rivalità esistente tra Lucchese e Viareggio?

"A livello personale non è che senta questo campanilismo. So che c'è molta rivalità tra le due tifoserie. Mi auguro che, quando ci sarà il derby, sia, soprattutto, una bella giornata e che non succeda niente di grave".

Si ricorda quando arrivò a Lucca?

"Arrivai dall'Aglianese. Il primo anno ebbi un po' di alti e bassi, la squadra faticava, ci fu il cambio di panchina tra Baldini e Nicoletti, poi, alla fine, ci siamo salvati. Fu l'anno in cui battemmo due a uno il Pisa all'Arena Garibaldi. Poi arrivò Fouzi Hadi, ad agosto mi ruppi il ginocchio. Sarei dovuto essere ceduto, ma restai e fu, per me, un anno di patimento anche perché quando sono rientrato il mister non mi ha mai visto. Ricordo solo un'apparizione in coppa Italia a Sanremo in una partita finita zero a zero".

Che ricordo conserva di Lucca?

"Un ricordo, comunque, positivo. E' una città dove sono stato bene e dove vivo ancora oggi. Purtroppo il secondo anno in rossonero, così brutto, ha influenzato un po' tutto il resto".

Che cosa significa restare fuori dal gioco?

"Dipende dalla reazione. Io ho sempre pensato che ero un professionista che veniva pagato e che, quindi, ha sempre dato il massimo perché credo sia il dovere di ogni giocatore. Questo anche quando dovevo giocare con la Berretti e nessuno mi filava".

Il momento più bello in rossonero?

"Sicuramente la vittoria con il Pisa con la doppietta di Noviello e io che ho fatto il secondo assist. Fu la salvezza".

Ha ancora amici tra i vecchi compagni?

"Certo, Magnani e Guidi ad esempio. Antonio, con i suoi infortuni, è stato molto sfortunato. Ora è all'Entella Chiavari in C2, sono sicuro che farà bene. Guidi è ancora a Frosinone. Con loro ci frequentavamo fuori dal campo anche con Filippo Petterini che è a Pescara".

Rimpianti?

"No perché credo che quando uno ha fatto il proprio dovere fino in fondo non può e non deve avere rimpianti".

A. G.

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