Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Manuel Pera: "Mi manca il gol, che per un attaccante è tutto. Ma punto a restare e rilanciarmi. Ai tifosi dico: questa è la mia maglia, non ho mai tirato il piede indietro e men che mai sono un traditore"

05/01/2011 12:05

Ditegli di tutto, ma non che è uno che tira indietro la gamba. Manuel Pera, per due anni tra gli idoli della tifoseria lucchese, sta attraversando, forse, la prima vera difficoltà da quando ha iniziato a entrare nel calcio che conta. Il salto di categoria, l'andamento tutt'altro che brillante della squadra, la difficoltà a centrare la porta e, infine, alcune incomprensioni con i tifosi hanno complicato non poco la sua prima stagione in Lega Pro 1. Ma lui continua a credere nel suo sogno e in quello della Lucchese. E prova a rilanciarsi, per se stesso e per la sua squadra.

"Negli ultimi tempi, da quando c'è mister Indiani, sono sempre partito titolare e questo indubbiamente mi ha dato nuova energia. Tutto sommato non credo di aver fatto male, salvo le ultime due gare. Purtroppo è mancato il gol. E quello è peraltro il contributo maggiore che un attaccante come me può dare alla squadra".

Il gol, in effetti, nonostante negli scorsi anni non sia stato un problema, in questa stagione sembra proprio non voler arrivare.
"E la cosa mi sta un po' facendo riperdere la fiducia in me stesso. Perché non sono arrivati i gol? Un po' perché è mancato un pizzico di...culo. Ma anche perché altri me li sono mangiati. Il calcio va molto a momenti: ti capita di tirarla dentro di stinco quando gira tutto bene e poi, quando va storto, nemmeno se colpisci la palla alla perfezione questa se ne va dentro. Sono convinto che se riesco a sbloccarmi, verrà tutto più semplice".

In passato ha manifestato più volte l'idea anche di scendere di categoria, pensando, con molta onestà e autocritica, di non essere in grado di adeguarsi alla Lega Pro 1: sempre della stessa opinione?
"Quelle affermazione le ho fatte in momenti di particolare rabbia, al punto che avevo pensato, ma non l'ho fatto, di proporre alla società di trovarmi una sistemazione in una categoria inferiore. Credo di farcela, altrimenti chiederei di andare via".

La stagione della Lucchese è sempre più opaca, dopo un inizio brillantissimo.
"Dopo le prime tre gare sembrava si fosse tra le favorite, poi è arrivato un vero e proprio black out e ci siamo trovati progressivamente sempre più in basso. Ora dobbiamo per forza reagire e tirarci fuori da questa situazione lottando con rabbia e con maggiore attenzione sui singoli episodi che molte volte ci hanno condannato".

 In questa stagione pare essersi incrinato anche il suo feeling con i tifosi, con i quali ci sono state incomprensioni: come ricucire il rapporto?
"Con i risultati prima di tutto. E' questo che ho imparato dal calcio: servono quelli. Certo, se ci troviamo in questa situazione ci abbiamo messo anche del nostro, ma mi auguro che non si butti via tutto quanto fatto sinora e mi spiace che i tifosi non siano stati a sentire quanto avevo da dire loro".

A loro cosa si sente di dire?
"Che quando ho fatto gol la mia gioia più grande era pensare a loro. Sono stato definito un traditore e questo non posso accettarlo, perché ho sempre messo la gamba e per me questa è la maglia più importante che c'è. Ho sempre dato tutto quello che avevo da dare; quando Marotta segnò il gol del vantaggio con il Pisa attraversai come una scheggia il campo per abbracciarlo dalla panchina: di questa squadra sono tifoso. La mancanza di risultati ha creato queste tensioni e devo dirla tutta: i tifosi hanno persino contestato poco visti i risultati ma non possono darci dei traditori. Quello no".

Manuel Pera rimane ottimista per il futuro?
"I risultati non possono non farci preoccupare, ma nonostante tutto resto ottimista: possiamo salvarci".

Gazzetta Lucchese

 

 

 

 

Fanini Group

Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Pier Paolo Pucci, trent'anni in rossonero e tanta nostalgia: "A Lucca tornerei a piedi, ma, per ora, non ho ricevuto nessuna chiamata"

Un personaggio che ha vissuto nell'ombra ma che è sempre stato legato ...

Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Taddeucci a cuore aperto: "Non mi sento certo un traditore, perché ho da sempre i colori rossoneri nel cuore"

Marino Taddeucci è un po' scocciato dal mondo del calcio, la sua chiacchi ...

Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Scandurra e la Lucchese, ovvero mai dire mai: "Nel futuro spero le strade si rincontrino, magari anche come allenatore delle giovanili

Gabriele Scandurra si racconta e ricorda l'esperienza di Lucca con grande emozio ...

auto bielle