Galleria Rossonera
Oltre cento anni di ritratti e personaggi
Francesco Monaco: "Io alla Lucchese? Ho ricevuto solo una telefonata 15 giorni fa e, poi, più niente. Ho risposto a Gallo che devo aspettare le decisioni della Carrarese e, inoltre, prima di prendere impegni, mi piace guardare la gente in faccia"
29/06/2011 20:38
Francesco Monaco, oltre ad essere un ottimo tecnico e una vera e propria bandiera rossonera è, soprattutto, una persona seria e, di questi tempi, la cosa non solo non guasta, ma è anche rara a trovarsi. In questi giorni, almeno secondo alcune dichiarazioni apparse qua e là sui soliti bollettini fiancheggiatori, Luigi Gallo, anima e cuore di questa nuova dirigenza che ha acquistato l'80 per cento delle quote della Lucchese detenute da Valore spa, avrebbe già pronto il nome dell'allenatore prossimo venturo: Francesco Monaco. Addirittura, pare che l'ex centrocampista della Lucchese militante in serie B, stia solo aspettando una telefonata da parte dell'ex presidente del Venezia Calcio nonché dirigente del Torino. Peccato che, a quanto pare, le cose stiano un po' diversamente.
Allora, mister Monaco, qui a Lucca la danno per sicuro allenatore dei rossoneri il prossimo anno.
"Mi scusi, ma chi dice queste cose?".
Lo abbiamo letto su un quotidiano. Addirittura sembra che lei stia solo aspettando una chiamata dalla nuova dirigenza rossonera per mettersi subito a disposizione.
"Guardi, io non ho parlato né visto chicchessia. Una quindicina di giorni fa mi ha chiamato un signore, credo fosse Luigi Gallo, il quale mi ha accennato a questa possibilità, ma io non ho preso alcun impegno e, anzi, gli dissi chiaro e tondo che prima avrei dovuto aspettare le decisioni e conoscere le intenzioni della Carrarese. Poi, ad essere sincero, prima di prendere qualunque impegno anche solo verbale, io amo guiardare in faccia i miei interlocutori, non mi basta certamente una telefonata".
Grande stagione la sua, che va a fare coppia con la vittoria con l'Ancona quando era in C1.
"Già, qui a Carrara una gran bella stagione, nessun problema, del resto, quando si vince. Ieri sera c'è stato il nuovo assetto societario, vedremo quali saranno le loro intenzioni".
Ma lei verrebbe volentieri a allenare la Lucchese?
"E me lo chiede? Se le condizioni fossero accettabili e la situazione seria, nessun problema. La Lucchese è la mia seconda casa e Lucca la mia seconda città. Qui ho vissuto le mie più belle esperienze professionali ai tempi di Maestrelli e Grassi".
Lei ha allenato a Carrara, gente di fede anarchica e a Ancona, città con un passato fortemente repubblicano. Gente tosta insomma.
"Vero, piazze non facili, ma io mi sono trovato subito bene. Basta non prendere in giro la gente e comportarsi correttamente. Poi, quando vinci, tutto va bene".
Alla Lucchese non girano molti soldi e i giocatori sono senza stipendio da mesi.
"Conosco benissimo la situazione economica della società rossonera avend in squadra tre giocatori provenienti da Lucca e, inoltre, due miei ex ragazzi che militano nelle file rossonere. Purtroppo i tempi sono cambiati e la crisi economica si fa sentire anche nel calcio".
Questi ragazzi guadagnano, spesso, stipendi analoghi a quelli di un operaio o di un impiegato. Se questi ultimi non percepiscono stipendio per mesi, scattano le proteste e la solidarietà dei sindacati. Per i calciatori, invece, non si muove nessuno. Perché secondo lei?
"Perché se si fermano la prima e la econda divisione frega niente a nessuno, diverso è, invece, se si fermano la serie A e la serie B. In questo l'associazione calciatori dovrebbe fare qualcosa di più".
Aridatece Maestrelli e Grassi...
"Vero, altri presidenti, altri tempi, ma sono passati oltre vent'anni e anche i giocatori sono diversi, adesso si va avantio con le raccomandazioni e il livello qualitativo è sceso di parecchio".
Parole dure...
"Sì, ma è la verità. Noi venivamo da categorie inferiori e avevamo tanta fame, adesso ne circola di meno, di voglia di arrivare".
Aldo Grandi