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Piccinni divide il cuore tra Lucca e Pistoia: "Anche ora continuo a seguire la vicende dei rossoneri, ma Indiani e Giovannini sono due persone fantastiche"

31/01/2012 10:15

Un motorino infaticabile, una grande voglia di lottare in mezzo al campo. Questo è Marco Piccinni, anche se al di là del calcio sta inseguendo un altro sogno, ovvero quello di diventare ingegnere civile. Lo scorso anno ha già conseguito la laurea breve, adesso si sta specializzando. Tutto questo per non farsi trovare impreparato quando smetterà di fare il calciatore. Piccinni è l'esempio lampante che scuola e calcio si possono coniugare bene, basta volerlo. Ma sentiamo dalle sue parole come sta vivendo questo momento che lo ha visto approdare da poco al Piacenza.

"Finalmente è terminato il mio calvario calcistico - ha affermato il centrocampista - sono stato fuori rosa per qualche mese a Bari per una scelta della società e penso che mister Torrente non sapeva nemmeno della mia esistenza".

Quanti giocatori eravate fuori rosa?
"In cinque giocatori. Mi allenavo in orari diversi rispetto alla squadra del Bari assime a Kutuzov, Castillo (poi rintegrati con i biancorossi), oltre a Statella passato al Pavia e all'attaccante Rana che ancora è a Bari e non so cosa farà. La situazione di quest'ultimo è stata un paradosso perché gli avevano rinnovato il contratto per tre anni e poi non lo hanno nemmeno voluto portare in ritiro. La società ha puntato solo su Bellomo e Galano, mentre gli altri ragazzi che venivano dalla primavera sono stati lasciati da parte".

E di Alessandro Marotta, che dopo appena sei mesi ha dovuto lasciare la Puglia per andare allo Spezia in Prima Divisione, che cosa pensa?
"La situazione di Alessandro sta in questi termini: è arrivato a Bari nel momento sbagliato e dove c'è una squadra che non gioca un buon calcio. Per un attaccante come lui, che vive per fare gol, letale all'interno dell'area di rigore, non è stato possibile esprimersi al meglio. Marotta è un giocatore che può tranquillamente giocare in Serie B e sono convinto che con lo Spezia tornerà a essere protagonista anche in cadetteria e la scelta che ha fatto non è stata un declassamento per lui".

Tornando a parlare di lei, prima di approdare a piacenza, si è allenato per un certo periodo con la Pistoiese di Indiani e Giovannini.
"Queste sono due persone fantastiche. Indiani è il miglior allenatore che abbia avuto a livello umano e tecnico, mentre di Direttori come Paolo Giovannini non se ne trovano nel mondo del calcio. Non sono rimasto a Pistoia soltanto per una questione di categoria, altrimenti mi sarei sistemato volentieri con gli arancioni. Quando poi è arrivato il Piacenza non ho potuto dire di no".

Com'è la situazione nella città lombarda?
"Anche i tifosi piacentini hanno vissuto dei brutti momenti perché al comando della società c'erano persone che sono passate anche da Lucca dove hanno lasciato il segno in maniera negativa. Adesso è tutto a posto perché è tornato in possesso della società il Presidente Garilli, il vecchio proprietario. Il nostro obiettivo è soltanto quello di ottenere una salvezza tranquilla, anche perché siamo una squadra giovane. Pur essendo del 1987 sono uno tra i più anziani del gruppo. Più grandi di me sono soltanto Melucci e Guzman".

Con quale formula è arrivato a Piacenza?
"Sono in prestito dal Bari, ma a giugno mi scade il contratto e per certi versi può essere un bene, per altri no visto che con la crisi del momento non sai mai quello che ti può capitare. Intanto penso a fare bene a Piacenza dove ho trovato una città molto tranquilla, le uniche cose alle quali mi devo abituare sono il freddo e la nebbia".

Che cosa ricorda dell'esperienza di Lucca?
"Peccato che sia andata a finire così. Quando di recente sono andato ad allenarmi a Pistoia, sono passato nella vostra città a salutare gli amici del ristorante gli "Orti" che hanno perso tanti soldi come il sottoscritto. Riguardo all'aspetto tecnico, il punto di svolta in negativo è stata la partita contro il Benevento dove se avessimo vinto saremmo andati a un punto dai play off. Chissà poi come sarebbe andata a finire la stagione... A Lucca ho giocato il mio primo anno in Prima Divisione, categoria che ho trovato molto tosta. Quest'anno invece il livello è molto basso dato che le squadre sono costruite con molti giovani".

Che cosa sa dell'Fc Lucca 2011?
"Sto seguendo tutte le vicende, so che questa squadra ha praticamente vinto il campionato di Eccellenza e sono molto felice di questo perché all'interno di quella società ci sono ancora persone che hanno lavorato con me lo scorso anno e mi riferisco ai massaggiatori e al preparatore atletico Riccardo Guidi".

Il prossimo anno ci sarà il derby tra Fc Lucca 2011 e Pistoiese.
"Non chiedetemi per chi tiferò perché sono due squadre dove ci sono persone alle quali sono molto legato. L'unica cosa che posso sperare è che tutte e due le compagini salgano di categoria".

Come sta andando la sua attività scolastica?
"Il mio obiettivo è quello di fare l'ingegnere. Penso che a fine carriera andrò a vivere a Bari perché la mia città è molto bella. A meno che non trovi un posto di lavoro nei pressi di Lucca, la seconda città del mio cuore".

Diego Checchi

Fanini Group

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