Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Montanari, ovvero una colonna del calcio rossonero: "Quando sento parlare di Lucca mi si illuminano gli occhi"

20/04/2012 20:08

Un pezzo di storia rossonera, un capitano di mille battaglie, una persona d'altri tempi con un grande cuore. È questo il ritratto di Marcello Montanari. Il difensore di Portoferraio, ormai residente a Reggio Emilia, negli anni 90 ha contribuito insieme a quel gruppo fantastico, a far diventare grande la Lucchese. Il giocatore dopo le esperienze con Bari e Inter è ritornato a Lucca e ha collezionato tra la prima e seconda volta centoquarantacinque presenze. L'abbiamo contattato telefonicamente e chiacchierare con lui di calcio è sempre un piacere: "Quando sento parlare di Lucca mi si illuminano gli occhi - ha affermato l'ex scudiero di Orrico - (fu l'allenatore di Volpara a volerlo per la prima volta a Lucca e di conseguenza poi a portarlo a l'Inter in serie A) perché la vostra città per me è stata una bella fetta di carriera ed ho lasciato ricordi belli ed un sacco di amici. Quando posso vengo sempre in questa città".

Adesso che cosa sta facendo?
"Sono osservatore della Reggiana e il mio lavoro consiste nell'andare a vedere le formazioni Primavera durante il sabato, mentre la domenica sono sui campi di Lega Pro1 o Lega Pro2 per capire se ci sono giovani interessanti che possono fare al caso della Reggiana per il prossimo anno".

Lei è stato anche allenatore?
"E' vero, ho fatto il vice per due stagioni e poi ho lavorato anche nel Settore Giovanile, sempre della Reggiana. Il mio sogno sarebbe quello di poter fare il mister, perché è il ruolo che più sento mio. Fare l'allenatore adesso è molto difficile e poi sono una persona che caratterialmente non chiede niente agli altri e oggi giorno nel calcio è un limite, ma questo è il mio carattere e va bene così. Sono comunque contento di quello che mi ha dato il calcio e adesso non voglio fare programmi a lunga scadenza, vivo alla giornata e mi accontento di quello che viene, basta fare qualcosa in questo mondo, anche perché è trenta anni che sono nel calcio e quindi per me diventerebbe difficile fare altre cose".

E' informato sulle vicende rossonere?
"Certamente si, so che l'F.C.Lucca ha vinto il campionato di Eccellenza e so quello che sta facendo Bruno Russo per questa società. Ho avuto modo di parlare con lui al Torneo di Viareggio e sono stato informato su tutto. Spero che anche l'anno prossimo l'F.C.Lucca possa vincere il campionato". Ha avuto modo di vedere qualche partita di serie D? "Si, ma ho concentrato la mia attenzione sul girone veneto. Credo che per vincere un campionato di serie D ci vogliano dei giovani bravi, perché è lì che una squadra fa la differenza rispetto ad un'altra. I giocatori esperti sono tutti più o meno uguali, mentre i giovani vanno conosciuti e bisogna essere bravi a scegliere quelli giusti".

Ha giocato per tanti anni con Bruno Russo, ci può descrivere che persona è?
"Bruno è una persona fantastica e leale, è un grande lavoratore, ma purtroppo nel calcio questo tipo di persone stanno scomparendo".

Che ricordi ha della sua esperienza a Lucca?
"Ho dei ricordi ben nitidi e la sensazione più bella che ho provato, è quando tornammo da Palermo dopo aver vinto la Coppa Italia di serie C, ed arrivammo sulla via dello Stadio e vidi tantissime persone che ci aspettavano. Sono ancora invece rammaricato per la retrocessione in serie C1, perché in quella stagione avremmo potuto senz'altro fare qualcosa di più, ma successero molte cose che adesso non voglio stare a ricordare. Credo comunque che con un po' più di accortezza da parte di tutti ci saremmo potuti salvare, ma ormai è acqua passata".

Ha chiuso con la Lucchese nella prima stagione di Viscidi, avrebbe voluto continuare ancora con la maglia rossonera?
"A quell'epoca sì, ma le cose andarono in maniera diversa. Comunque sono soddisfatto di quello che ho fatto in maglia rossonera". Se l'aspettava che la storia della Lucchese fosse contraddistinta da due fallimenti in così pochi anni? "Assolutamente no, la Lucchese era una società che si distingueva dalle altre per la serietà e puntualità e tutti quelli che giocavano con me non avrebbero mai pensato che dovesse ripartire per ben due volte dai Dilettanti. Nel calcio adesso circolano sempre più persone "disoneste" e forse ai miei tempi le società di calcio avevano anche meno controlli rispetto a quelle di adesso".

Che cosa ne pensa dello scandalo calcio scommesse?
"L'errore più grave in tutto questo è quello di aver legalizzato le scommesse. Una volta se un giocatore voleva scommettere doveva rivolgersi al toto nero e si sapeva che era una cosa illegale, adesso scommettere è diventato una normalità, poi dipende dal carattere delle persone. Con le scommesse a volte si fanno soldi facili e a volte, invece, cascano dentro questo giro giocatori che per un motivo o per un altro non prendono stipendi e che per sopravvivere tentano anche questa carta".

Un augurio dal punto di vista personale per l'F.C.Lucca.
"Di vederla in un contesto che gli si addice, la squadra rossonera me la immagino in una serie B a vincere, anche se so che è molto difficile che tutto ciò accada, ma nel corso degli anni può succedere di tutto".


Diego Checchi

Fanini Group

Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Pier Paolo Pucci, trent'anni in rossonero e tanta nostalgia: "A Lucca tornerei a piedi, ma, per ora, non ho ricevuto nessuna chiamata"

Un personaggio che ha vissuto nell'ombra ma che è sempre stato legato ...

Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Taddeucci a cuore aperto: "Non mi sento certo un traditore, perché ho da sempre i colori rossoneri nel cuore"

Marino Taddeucci è un po' scocciato dal mondo del calcio, la sua chiacchi ...

Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Scandurra e la Lucchese, ovvero mai dire mai: "Nel futuro spero le strade si rincontrino, magari anche come allenatore delle giovanili

Gabriele Scandurra si racconta e ricorda l'esperienza di Lucca con grande emozio ...

auto bielle