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Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Nicastro e una ferita ancora aperta: "A Lucca non sono rimasto, ma il problema non erano i soldi"

30/06/2012 11:14

Tanti bei ricordi e qualche rammarico. È questa la storia di Federico Nicastro a Lucca, un portiere che è stato in rossonero soltanto per un anno ma che ha scirtto la storia della società presieduta da Giuliano Giuliani. Il numero uno di Certaldo è stato tra i protagonisti della promozione dalla Seconda alla Prima Divisione e che poi ha dovuto interrompere bruscamente la sua avventura con la Lucchese.

"L'ultima esperienza che ho avuto all'Ebolitana è andata piuttosto bene - ha affermato il giocatore - almeno fino al 10 gennaio, giorno in cui c'è stata l'aggressione da parte dei nostri tifosi nei confronti della squadra. Tutto ciò è accaduto perché i risultati erano altalenanti e perché la dirigenza non era ben vista in città. Da quel momento in poi la maggior parte dei giocatori più esperti sono andati via e siamo rimasti in due "vecchi" a giocare. Di conseguneza siamo retrocessi. Da gennaio in poi il nostro campionato è andato avanti per onor di firma e non per obiettivi ben precisi. Peccato perché all'inizio avevamo anche una squadra che potesse lottare per i play off".

Adesso quale sarà la sua prossima destinazione?
"Leggo che mi vogliono quasi tutte le squadra toscane della Seconda Divisione, ma la società più vicina alla mia firma è il Poggibonsi. Cerco una società seria che mi garantisca lo stipendio mensile perché sono due anni e mezzo che lascio soldi in ogni dove partendo dal premio promozione a Lucca e proseguendo a Savona ed Eboli dove non ho preso nemmeno un euro".

Ma le piace ancora questo calcio?
"Sì perché a trent'anni mi rendo conto che in Serie C non ci sono portieri straordinari, quindi posso starci ancora alla grande. Inoltre devo terminare l'Università e di conseguenza giocherò a calcio per altri quattro o cinque anni, poi si vedrà".

Che cosa farà nel dopo carriera?
"Non lavorerò di certo in Italia, ma andrò in Inghilterra o a Miami dove ho degli amici. Adesso è quasi impossibile trovare un posto di lavoro sicuro nel nostro paese. Quelli che sono al governo stanno rovinando uno dei paesi più belli del mondo e per i giovani non ci sono sbocchi. Sono pronto ad emigrare pur di fare una vita serena".

In che cosa si sta specializzando?
"In lingue straniere e spero proprio di rimanere in Toscana così posso finire tranquillamente gli studi".

Lei ha accennato i problemi dell'Italia in generale. Allora ha una soluzione per poterli risolvere?
"No, altrimenti sarei al governo. So soltanto che c'è troppa pressione fiscale e che le famiglie normali non riescono ad arrivare alla fine del mese con uno stipendio di 1000 euro e questo è veramente clamoroso".

Tornando a parlare di calcio, che cosa ha pensato quando è morto Morosini?
"Mi è dispiaciuto ed ho provato una grande tristezza. Penso che questa situazione faccia parte della casualità e non di altre cose. Se il suo problema era genetico allora nessuno può farci niente".

Dello scandalo scommesse che sta attanagliando il calcio?
"Credo che se la magistratura ha accertato che i fatti sono veritieri non si possa negare quello che è accaduto. L'importante è non fare tutto di un'erba un fascio perché se 100 giocatori hanno sbagliato, non si può generalizzare in tutto il mondo del calcio. Sono altresì convinto che per il calcio sia stata una dura lezione e le pene esemplari che sono state afflitte ne sono la testimonianza. Scommettere è vietato ai giocatori ed è sbagliato anche se lo si fa soltanto con due euro, quindi è giusto affibbiare la stessa pena di colui che le ha fatte con 100 euro".

Parliamo della sua esperienza di Lucca. che tipo di ricordi ha?
"Molto belli, abbiamo vinto un campionato ed ho legato molto con tutto il gruppo e con mister Favarin. Ricordo che nelle ultime otto partite non prendemmo gol e la mia partita più bella è stata con la Sacilese in casa. Lavorai bene anche grazie ai consigli di Davide Quironi. Sarei voluto rimanere a Lucca ma.."

Prego, continui.
"Non è vero che sono andato via per questioni economiche perché l'anno successivo al Savona sono andato a guadagnare quello che avrei preso a Lucca. Vorrei sottolineare che nell'anno della Serie C2 ho giocato quasi gratis a Lucca. Nell'estate successiva non c'erano le condizioni per rimanere visto che a gennaio era già stato preso Pardini e i due portieri che dovevano essere protagonisti erano già fissati: Pennesi e Pardini. A questo punto ho deciso di cambiare aria. È stata una mia scelta della quale non mi sono pentito".

Si aspettava che la Lucchese dovesse finire così in basso?
"Quando arrivai la società era molto solida, poi è crollato tutto. Ho sempre seguito i colori rossoneri sul vostro sito e so di tutto ciò che è accaduto nello scorso campionato di Eccellenza. Spero che anche nella prossima stagione in Serie D la Lucchese possa fare bene. Non potrò mai dimenticare questi colori".

Diego Checchi

Fanini Group

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