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Ademaro Cordoni, pasticcere tifoso: "Se la Lucchese va in serie B sarebbe bello organizzare una settimana rossonera"

01/04/2008 14:36

Ademaro Cordoni (nella foto) è,  a Lucca, una sorta di istituzione. Contitolare, con la moglie, della pasticceria Pinelli, lo storico locale di via Beccheria, Cordoni è anche candidato alla presidenza di Ascom-Confcommercio, la più importante associazione di categoria della città. Il suo amore per la Lucchese risale a molti anni fa, quando era appena adolescente. Sono nato a Capannori - racconta - e a portarmi allo stadio fu, la prima volta, mio fratello. Ricordo un giocatore in particolare, Adriano Bassetto, perché era molto bravo nel tirare le punizioni. Arrivò a Lucca sul finire della carriera, era davvero eccezionale. Rammento anche Corsellini e Mannucci. Sono stato abbonato almeno fino ai primi anni Settanta, poi, nel 1976, presi la pasticceria e non ho più avuto tempo, però mi tengo informato perché la Lucchese ce l'ho nel sangue".

C'è un'altra squadra per la quale fa il tifo?

"L'Inter di Helenio Herrera, di cui ricordo ancora la formazione con Sarti portiere, in difesa Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso. Andavo spesso a Firenze per vedere questa squadra. Rammento la più bella soddisfazione quando i nerazzurri vinsero al Prater di Vienna per 3 a 1 la Coppa dei Campioni. La vidi in televisione, fu un'emozione intensissima".

Cosa vuol dire essere tifosi della Lucchese?

"Per me significa avere una specie di attaccamento al territorio, sentirsi parte di un qualcosa che ti sta dentro, io ho sempre tifato per i colori rossoneri perché, per me, volevano dire sentirmi legato alla mia città, mi infondevano un enorme senso di appartenenza a una comunità".

Se la Lucchese andasse in serie B ci sarebbe, secondo lei, un ritorno di immagine?

"Certamente, sarebbe importante perché una squadra in serie B vorrebbe dire maggiore visibilità, tifosi delle altre squadre che, magari, si fermerebbero per qualche giorno a Lucca per conoscerla e visitarla con più tranquillità. Inoltre a livello sportivo credo sia la dimensione giusta della nostra città.

Se dovesse diventare presidente Ascom e la Lucchese salisse di categoria, cosa vorrebbe fare per festaggiare l'evento?

"Vorrei organizzare una settimana rossonera con le vetrine colorate e le magliette in bella evidenza, con palloni e altri oggetti tipici del calcio. Dovrebbe essere una settimana particolarmente simpatica, con, in fondo, una festa per la promozione con tutti i giocatori, l'allenatore e i dirigenti. I commercianti lucchesi sono sicuro darebbero il meglio di sé per celebrare l'avvenimento. Io, ovviamente, tappezzerei la pasticceria di rossonero compresi, magari, anche dolci appositamente preparati per l'occasione".

Magari anche una torta rossonera?

"Certo, disegnata ad arte per festeggiare un evento storico. Comunque sia, l'importante è che in queste ultime giornate la squadra riesca a dare tutto e a centrare il traguardo dei play-off. Sarebbe già una grande soddisfazione".

Lei quando tornerà allo stadio?

"Il negozio è aperto tutte le domeniche e i festivi, però prometto che prima della fine del campionato sarò al Porta Elisa e per me sarà un po' come tornare ragazzo".

A. G.

Fanini Group

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