Galleria Rossonera
Oltre cento anni di ritratti e personaggi
Alessandro Ristori, una grande passione condita da qualche amarezza di troppo
10/10/2008 07:59
Chi è Alessandro Ristori? Non crediamo ci sia bisogno di
presentazioni per un personaggio che, ormai, da almeno vent'anni fa
parte dell'universo rossonero. Ristori è il titolare di quell'attività
commerciale che ha vestito la Lucchese dal settore giovanile fino alla
prima squadra sin dai tempi di Maestrelli e Grassi per finire con
quelli, davvero amari, di Fouzi Hadj. Ristori è un sanguigno, uno che
non ama i convenevoli, che non è abituato a buttarsi giù, che non ama
piangersi addosso, ma che ad ogni schiaffo reagisce con la stessa forza
e vitalità che da sempre lo contraddistinguono. A lui, (nella foto mentre premia con il Gazzettino d'argento 2008 Simone Masini) che ha i colori
rossoneri nel sangue, abbiamo voluto fare alcune domande, sicuri che il
ritratto che ne sarebbe venuto fuori avrebbe di per se stesso
giustificato un così forte interesse a conoscere il suo passato e il
suo presente di tifoso lucchese doc.
Quando e come è nata la tua passione per la Lucchese?
"Ho iniziato a seguire la Libertas intorno al 1975. Giocavo a calcio e
il mio allenatore era Franco
Santucci, figlio della mitica 'Rosina', addetta al magazzino della
Libertas, ovviamente il mister ci portava spesso negli spogliatoi, e
inoltre ci faceva fare le scarpette (con i chiodi) da 'Beolino' il
quale le produceva su misura ai giocatori della Libertas. Ovviamente
tutte le domeniche andavo, accompagnato, allo stadio, dove nella
memoria rimangono i momenti dei derby con Pisa e Livorno, quando il
pubblico riempiva ogni spazio. Successivamente
ho avuto anche la gioia di esordire in C2 a 18 anni, in casa e proprio
contro la Libertas mentre io militavo nella Cerretese. Non puoi
immaginare l'emozione. Per la cronaca la partita finì 2 a 2".
Sei stato a lungo fornitore ufficiale della Lucchese Libertas. Che ricordi hai di questi anni?
"Sono
stato fornitore della società per circa quindici anni. Ovviamente si
possono ricordare tantissime persone di elevata competenza calcistica e
imprenditoriale: Maestrelli,
Vitale, Bonelli, Lippi e così via e non ne elenco altri perché la lista
sarebbe infinita e si rischierebbe di dimenticare persone altresì
importanti".
Cosa vuol dire avere passione per i colori rossoneri?
"La passione dei colori è quella che ogni tifoso ha per la propria
squadra, nel bene e nel male. Questo vale anche per la Libertas".
Cosa ne pensi della gestione Hadj?
"Per quanto concerne l'aspetto professionale, la gestione Hadj va vista
in due periodi: il primo nel quale c'è stata, da parte del presidente,
la volontà sia economica sia sportiva di fare cose importanti; il
secondo, che tutti noi conosciamo bene e che a me, personalmente, sta
portando ovvi problemi economici. Comunque e al di là di tante
considerazioni, se una persona esterna, estranea a queste vicende,
facesse un commento sul calcio lucchese, è chiaro che darebbe una nota
di biasimo alla città e non a un singolo o a varie persone".
Come mai non sei più il fornitore ufficiale della principale squadra cittadina?
"Il fatto di non essere fornitore della Sporting non è una domanda da
fare a me, ma a loro! Avrei certamente preferito fossero diventati
presidenti e dirigenti della Libertas, magari prima dell'avvento di
Hadj. Il mio sentimento attuale sotto l'aspetto sia professionale sia
sportivo è, chiaramente, di profonda amarezza".
Gazzetta Lucchese