Galleria Rossonera
Oltre cento anni di ritratti e personaggi
"Quel sorriso accattivante e quell'aspetto sempre ben curato e piacente": un ricordo del professor Alessandro Bianchi
14/01/2009 16:27
Pubblichiamo un ricordo del professor Alessandro Bianchi scritto da Anna Maria Bagordo.
"Dopo il dolore e il vuoto causati dalla perdita di Arnaldo
Fazzi, professore stimato e apprezzato nel mondo scolastico e in altre
attività, ora si ripresenta un gran dolore per la morte di Alessandro.
Alessandro Bianchi è stato mio collega per molti anni alla Scuola
media: “D. Chelini a S. Vito”, una grande famiglia dove sono passati
quasi tutti gli insegnanti di Lucca e Provincia; lui insegnava
educazione fisica. Alessandro nella nostra città era più conosciuto
come calciatore prima e poi come responsabile del settore giovanile
della Lucchese, dove ha ottenuto molte soddisfazioni con i suoi
ragazzi, arrivati anche in serie A. Io non sono una sportiva e non
seguo le vicende della Lucchese o di altre squadre per cui lo avevo
perso di vista ultimamente, anche se mi giungevano sue notizie da altri
colleghi, oltre che dalla televisione. Voglio ricordare il lungo
periodo trascorso nella scuola. Alessandro era un insegnante molto
amato dai ragazzi, soprattutto per il rapporto che riusciva a stabilire
con loro e non solo per la materia che insegnava, perché, come si sa,
gli alunni preferiscono fare ginnastica piuttosto che italiano o storia
e geografia. In palestra insegnava ai suoi alunni, attraverso lo sport,
apparentemente meno oneroso di altre materie, l’abitudine al
sacrificio, la prassi della disciplina, l’onestà nelle competizioni,
preparandoli così alle dure leggi della vita. Alessandro era stimato,
apprezzato oltre che per la sua professionalità e bravura, per la
capacità di coinvolgere con il suo attaccamento alla vita, la sua
giovialità e allegria e riusciva ad intrattenere rapporti cordiali e
amichevoli non solo con i colleghi, i Presidi e il personale della
scuola, ma anche con i genitori degli allievi e ciò non è cosa da poco.
Aveva un sorriso accattivante che contagiava, col suo aspetto sempre
ben curato e piacente, un uomo ammirato soprattutto dal mondo femminile
di cui è popolata la scuola. La sua perdita, assai prematura e quindi
più traumatica, ci lascia perplessi e propensi a riflettere sulla
caducità della vita terrena e sull’importanza del nostro operato e del
ricordo che lasceremo nei nostri cari e in quanti ci hanno conosciuto.
Addio Alessandro!
Anna Maria Bagordo Altamura
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