Galleria Rossonera
Oltre cento anni di ritratti e personaggi
Alex Brunner: "Sono venuto via da Castellammare di Stabia perché non c'erano più i presupposti. La Lucchese? Con questa nuova società tornerei anche a piedi. A mia moglie la città è rimasta nel cuore. Una cosa è certa: non tornerò mai più a giocare a sud di Roma"
14/05/2009 12:10
Quest'anno la Lucchese di Giuliani, Favarin e Giovannini ha
avuto la fortuna, e la capacità, di trovare in breve tempo un organico
di tutto rispetto che ha saputo credere in una società che, ad agosto,
nemmeno sapeva in che categoria avrebbe militato. Chadi, ad esempio, è
arrivato in rossonero senza nemmeno sapere dove avrebbe giocato e solo
fidandosi della parola di Giovannini. Uno dei problemi principali, a
inizio torneo, è stato il portiere, con Costa ancora acerbo e con Lenzi
che, più avanti, ha saputo dimostrarsi all'altezza. Diciamo che, alla
fine del campionato, i due estremi difensori rossoneri hanno potuto
fare la loro figura grazie, soprattutto, a una difesa coriacea e
impenetrabile e ad un centrocampo diga.
E' indubbio, tuttavia, e nessuno può far finta di niente, che
l'anno prossimo, in seconda divisione, servirà un portiere con la P
maiuscola, ossia un numero uno di grossa esperienza che abbia voglia ed
entusiasmo da vendere e che dia alla squadra un senso di fiducia e
serenità indipendentemente dalla prestazione della difesa o del
centrocampo. Nessuno ce ne voglia, ma Alex Brunner, così come Massimo
Gazzoli, sono due portiere nel vero senso del termine, ossia
professionisti giunti al culmine di una carriera ricca di
soddisfazioni. Alex Brunner è stato due anni a Lucca e se non fosse
stato per Fouzi Hadj e la cronica mancanza di soldi, forse sarebbe
rimasto essendo stato chiamato in rossonero da Silvio Giusti del quale
era amico ed ex compagno di squadra. Brunner, per chi non lo
ricordasse, era quel portiere che, nella gara contro il Sassuolo al
Porta Elisa, finita 1 a 1, lanciò un pallone in tribuna perché sgonfio
e perché la società di Fouzi Hadj non aveva palloni - glieli regalò
Ristori per non far giocare la squadra come una formazione di poveracci
-.
Brunner quest'anno ha giocato alla Juve Stabia, almeno fino a
quando i tifosi non lo hanno aggredito insieme a un altro giocatore.
Roba da camorra o peggio ancora. Alla fine l'ex portiere rossonero ha
deciso di dire basta.
Alex, dove sei adesso?
"Da nessuna parte. Dalla Juve Stabia sono venuto via perché non
esistevano più le condizioni per poter lavorare serenamente. Dopo di me
altri tre miei compagni sono venuti via, segno che qualcosa non andava
per il verso giusto. Purtroppo l'ambiente è insostenibile".
Eri a Sorrento l'anno prima, una sorta di paradiso in mezzo a una giungla dio asfalto: perché te ne sei andato?
"A Sorrento stavo benissimo, ma per me era troppo poco. Quando
giocavamo in casa lo facevamo davanti, al massimo, a cento persone o
poco più. Abbiamo battuto la Salernitana poi promossa in serie B: se
una cosa del genere fosse accaduta da un'altra parte sarebbe stata una
vittoria incredibile, a Sorrento non se ne accorse quasi nessuno. Avevo
bisogno di nuovi stimoli, di un ambiente più caldo e devo dire che,
sotto questo profilo, con la Juve Stabia l'ho trovato. Il problema è
che era troppo, così come Sorrento, all'opposto, lo era poco".
La Lucchese ha vinto il campionato di serie D. Dopo tre anni
tribolati, finalmente qualche soddisfazione e una società seria e
affidabile.
"Mi fa piacere vedere che a Lucca è arrivata una dirigenza seria e
affidabile. Tutti sanno perché venni via, perché non credevo più alle
parole del presidente e dei suoi collaboratori, perché non avevo voglia
di rivivere un'esperienza come quella vissuta a Lucca l'ultimo anno.
Purtroppo nella vita pensi di andare in meglio, ma non sempre ci
azzecchi. A Castellammare ho capito che certi ambienti vanno evitati.
Per quello che mi riguarda non scenderò mai più a sud di Roma".
Torneresti a Lucca?
"Anche a piedi. A mia moglie Lucca è rimasta nel cuore e io ho
conservato ottimi ricordi della gente e della città. C'è una nuova
società che ha un progetto ambizioso, io al momento sono senza una
squadra né ho avuto contatti. Sarei felice di poter fare la chioccia e
credo di essere sempre stato un ottimo professionista giocando con
entusiasmo e orgoglio della propria maglia".
A. G.