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Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Magnani, un giocatore che ha la Lucchese nel sangue: "Il futuro? Ora mi sto allenando, ma cerco una squadra che voglia credere in me"

07/08/2009 19:34

Dici Antonio Magnani e pensi agli ultimi anni, quando sulla fascia destra c'era un volenteroso ragazzo lucchese che avrebbe dato - e ha dato - una... gamba per i colori rossoneri. Che fine ha fatto quel giocatore?

"Bè... sono a casa nell'attesa di poter fare quello che più mi piace.in una situazione vivibile si intende.questi ultimi due anni della mia carriera sono stati pesanti come macigni e avrebbero messo a dura prova chiunque.mi hanno fatto pensare moltissimo agli episodi alle situazioni,e ho capito che a volte basta veramente poco per perdere ogni sicurezza.a volte ho pure pensato se ne valesse la pena.dare così tanto e raccogliere meno che niente. Comunque...".

Andò via da Lucca perché l'atmosfera, dopo il fallimento di Fouzi Hadj, era diventata irrespirabile. Cosa ricorda di quella stagione culminata con i play-off sfiorati per un soffio e la protesta del pubblico all'ultima gara con la Pistoiese?

"Ho un ricordo estremamente negativo di quella gara in particolare.solo a pensarci mi viene fuori una tale rabbia.tra le altre cose vidi la partita dalla tribuna...avei voluto troppo essere in campo,ma per scelta tecnica mi trovai fuori.non proprio un atto di riconoscenza dopo aver dato tutto me stesso dopo essermi consecutivamente rotto collaterale e crociato. ma vabbè.lasciamo stare".

La Lucchese fallì e la famiglia Giuliani subentrò salvandola dalla fine annunciata. Lei fu contattato per diventare la bandiera della formazione rossonera, ma rifiutò. Perché?

"Venni contattato. la mia decisione fu frutto di tanti pensieri.il più importante fu quello della delusione patita l'anno prima.essere trattato come una pezza dall'allora presidente ed di essere considerato un ex giocatore dopo l'infortunio.questo mi ha fatto e mi fa ancora male.avevo bisogno di cambiare aria.almeno in quel momento avevo bisogno per la mia crescita nella vita".

Rifarebbe quella scelta?

"Forse è troppo facile dire no... sopratutto ora... ma è così..."

A Sanbenedetto del Tronto ha vissuto un'altra, amara, stagione: cosa è successo?

"A San Benedetto è successo ciò che avevo vissuto a lucca ... con l'aggravante di essere retrocesso. è dura alzare la testa andare avanti e far finta di niente sopratutto per uno come me che vive le cose a pieno...dentro ho sempre le scorie di questi due anni. un po' mi hanno condizionato..ma credo sia normale...".

Che cosa le hanno insegnato questi due anni?

"Come ho già detto sopra.. che per guadagnare e ottenere qualcosa ci vuole tempo e fatica... per perdere ... basta un attimo di distrazione, debolezza,sfortuna e ti ritrovi indietro a tutto".

Lei ha mantenuto contatti con alcuni dei suoi ex colleghi in rossonero?

"Certo.. questi che sto per citare li considero amici..so che loro pensano di me altrettanto.. Guidi, Giampieretti eCastelli. Con i primi due giornalmente mi sento.. con Paolo un po' meno spesso,ma ci teniamo d'occhio...

Ora che cosa sta facendo?

"Mi alleno.. vado in bici, palestra..quando ho un attimo libero la testa mi va alle squadre già in ritiro,ed io invece qua a casa. E' dura".

Quali sono i suoi propositi per l'immediato futuro?

"Bè, Aldo te cosa pensi? Trovare una sistemazione dove poter ricominciare a fare calcio, fatto bene però".

Che ne pensa della Lucchese targata Favarin?

"Ho seguito la nuova Lucchese e che poter dire se non che è stato fatto un ottimo lavoro da tutti.staff giocatori e presidenza. Hanno meritato quello che hanno ottenuto.già al tempo quando ottennero la promozione non mi peritai nel chiamare Giovannini per fargli i più vivi complimenti".

Pera, Taddeucci, Michelini, Biggi e Lenzi sono tutti, chi più chi meno, lucchesi. Mancherebbe soltanto lei.

"Che dire, non per forza se si è di Lucca bisogna giocare nella lucchese.altrmenti sarei anch'io tra questi.se non ci sono vuol dire che le scelte che sono state fatte non sono state indirizzate verso di me".

Cosa non farebbe se potesse tornare indietro?

"Sicuramente non cercherei di riatterrare con la gamba sinistra dopo l'intervento di Pacciardi in Lucchese-Crotone. Per il resto non so...".

E cosa vorrebbe aver fatto?

"Aver creduto molto di più in me stesso .. e forse essere stato un po' meno buono e bravo con tutti. Mi sono reso conto che, poi, così facendo troppa gente se ne approfitta. Comunque ho 26 anni e spero di aver fatto ben tesoro di tutto".

A. G.

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