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Paolo Giovannini: "Campagna acquisti più che soddisfacente, peccato solo per Potenza con cui avevo già avuto una stretta di mano"

20/08/2009 09:56

Paolo Giovannini dice, di sé, che il suo peggior difetto è l'essere permaloso mentre, il suo maggior pregio è l'essere un lavoratore indefesso, uno che non stacca mai e che, 24 ore su 24, è con la testa alla professione. Se i risultati sono quelli dello scorso anno, allora, per noi, il diesse rossonero può tranquillamente stare al suo posto anche 48 ore su 48. A pochi giorni dall'inizio della nuova stagione in Seconda Divisione Giovannini accetta di farsi intervistare a tutto campo in una sorta di ritratto che dipinge l'uomo, ma, soprattutto, il professionista.

Un direttore sportivo da sempre vicino ai giovani.

"Vero. Quest'anno vogliamo fare un bel lavoro con tutte e cinque le squadre del settore giovanile. Abbiamo ottimi elementi per la Berretti con tutti '93 e '92. Le altre squadre hanno dei '91 e qualche '92. Del resto abbiamo in mente un programma biennale per costruire una Berretti molto forte e vorremmo che sin dalla prossima stagione qualche '92 potesse aggregarsi alla prima squadra. Adesso abbiamo tesserato Federico Ricci, un difensore davvero niente male, svincolato dalla Pistoiese".

Manca poco all'inizio del campionato: mettiamo da parte la vittoria-record della passata stagione.

"Io vivo di giorno in giorno, figuriamoci di anno in anno. Sono abituato a rimettermi in discussione e credo di soffrire più per gli insuccessi che godere per i successi. Aver vinto il campionato in serie D è stato un dovere più che un impegno verso la città e verso chi ci ha dato fiducia".

Città che, spesso, è ingrata...

"Fa parte del gioco. Spesso si confronta la piazza lucchese con altre realtà come Livorno e Pisa, ma ci dimentichiamo che la Lucchese non soltanto viene da un fallimento, ma da 15 anni di delusioni. La Lucca non ha nulla da invidiare a piazze come Livorno e Pisa".

Un giudizio sulla campagna acquisti.

"Sono felicissimo. Mai avuto un gruppo così coeso e di grande valore tecnico, Possiamo tranquillamente parlare di 20 presunti titolari, mentre nelle mie precedenti esperienze in C2, a Castelnuovo e Massa, ho sempre contato su un gruppo di possibili titolari di massimo 15-16 elementi. Alla fine questo ha influito sul risultato finale perché troppa gente aveva tirato la carretta tutta la stagione".

Qual è stato il rimpianto più grosso della campagna acquisti?

"La delusione più grossa è stata Potenza perché ritenevo che, prendendolo, avrebbe potuto apportare qualcosa in più per la squadra. Non per nulla sta giocando con l'Ascoli. Il rammarico più grosso è questo. Per arrivare a Potenza mi occorreva una collaborazione da una squadra di serie A o B. Ho incontrato il diesse dell'Ascoli in Trentino. Glielo accennai, ma loro mi dissero che non conoscevano nemmeno il giocatore. Invece, dopo sette giorni si convincono del contrario e della possibilità di concludere l'affare. Tesserare il ragazzo con l'Ascoli, militava nella Pro Vasto, avrebbe comportato un parametro federale per la società di provenienza di 48 mila euro. Fare l'operazione attraverso la Lucchese e girare la metà all'Ascoli sarebbe costato 26 mila euro alla lucchese da dividere a metà con l'Ascoli, un'operazione da 13 mila euro. Così un lunedì mattina, alle 12, con la stretta di mano di Potenza già fatta (un biennale a 35 mila euro a stagione), dovevamo incontrarci in sede ad Ascoli. Il sabato sera precedente Potenza disputò la finalissima per la poule scudetto di serie D. Scoppiarono incidenti e la gara fu sospesa. Il ragazzo giocò un tempo eccezionale e segnò anche un gol. La domenica arrivai a Ascoli con mio figlio, approfittando di una giornata di sole per fare il bagno. Il lunedì mattina, quando vado in sede, mi sento dire dalla segretaria che i dirigenti della società bianconera erano scesi a Roma per firmare con Potenza".

Aldo Grandi

(1 - continua)

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