Galleria Rossonera
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Giovannini: "Il colpo di mercato cui tengo di più? Kras senza dubbio. Ecco perché non ho preso Magnani. Ho avuto offerte dallo Spezia, ma resto con chi ha avuto fiducia in me""
21/08/2009 14:02
Pubblichiamo la seconda parte dell'intervista a Paolo Giovannini a pochi giorni dall'inizio del campionato, una testimonianza sincera e a tutto campo.
Che cosa le ha insegnato la delusione-fregatura di Potenza?
"E' un'esperienza negativa. Il dispiacere più che morale è stato di natura tecnica. L'Ascoli non voleva pagare 13 mila euro e poi, invece, ne ha pagati 48 mila alla Pro Vasto".
Qual è stato il colpo di mercato a cui ha tenuto di più?
"E' stato Kras, un ragazzo che, nonostante il cognome, è italianissimo. Il babbo è canadese e la mamma romana, è un giocatore che mi era sempre piaciuto e che ho avuto la fortuna di riscoprire alle finali Primavera di quest'anno. L'allenatore della Primavera della Reggina aveva voluto premiare i ragazzi che avevano giocato tutto l'anno e lui era rimasto spesso in panchina durante le finali. Noi lo abbiamo chiesto e ottenuto e l'operazione ha anche permesso di far passare Di Lorenzo alla Reggina dove giocherà il campionato allievi nazionali. A fine anno potremo riscattare Kras a una buona cifra".
Quale obiettivo per questa stagione?
"Il gruppo deve darsi un obbligo: stare tra le prime e giocarsela, la promozione, fino in fondo. La società mi ha accontentato nel poter seguire parametri importanti per la categoria. Il nostro bilancio non sarà il più alto, vedi, ad esempio, il Bassano, ma credo che Gubbio, Bassano, Nocerina possono aver speso di più e con la possibilità di poter avere budget più elevati, ma non è detto che chi più spende debba vincere per forza. Noi ci collochiamo in quelle sette, otto squadre che si giocheranno tutto fino alla fine. Io credo che, in C2, sia più importante avere una squadra di categoria che un budget alto. Il torneo, infatti, è una corsa a tappe e non finisce dopo una sola gara. Ricordo benissimo quando ero a Castelnuovo e in C2 c'era anche la Fiorentina: con i viola pareggiammo tutte e due le gare, ma alla fine loro furono promossi e noi andammo ai play-off con i giocatori contati e scoppiati".
Magnani doveva venire alla Sporting l'anno passato, ma sappiamo tutti come è andata a finire. Quest'anno ha detto che sbagliò a non restare in rossonero. Lei lo riprenderebbe?
"Magnani è un giocatore che mi piace molto. L'anno passato la prima telefonata che feci fu a lui al quale avrei voluto affidare la fascia di capitano. Poi è andata com'è andata. Gli interessi tecnici vanno al di là di quelle che possono essere le impressioni più o meno positive. Con il nostro 3-4-3, per struttura fisica Magnani poteva e potrebbe essere collocato nei terzetto d'attacco e lì avevamo già in mente Biggi, nei due esterni di centrocampo volevamo giocatori di maggiore fisicità e altre caratteristiche tecniche. Dove abbiamo potuto abbiamo coniugato scelte tecniche e lucchesità - Michelotti, Biggi, Taddeucci - altrimenti siamo andati avanti privilegiando le caratteristiche tecniche dei singoli elementi cercando elementi che potessero essere utili alla causa. In queste scelte, c'è, ad esempio, uno come Taddeucci che può anche fare della tribuna e giocarsi altre partite aspettando il suo momento, ma per lui è straordinariamente importante essere nella squadra della sua città. Magnani non avrebbe potuto accettare di rimanere in tribuna per scelte tecniche".
Stadio nuovo sì, stadio nuovo no. Cosa ne pensa?
"Un'apertura c'è stata. Il fatto che venga data a questa società la possibilità di garantirsi un certo reddito, a noi non può fare altro che piacere. Vuol dire che questa proprietà avrà la garanzia per restare in sella".
Magnani no, Masini che è andato a Lanciano dove non percepirà certo tanti soldi?
"Nemmeno. Conosco poco il ragazzo da un punto di vista caratteriale. Il giocatore non si discute, ma sapevo l'ingaggio che percepiva e avendo già Biggi che garantisce la stessa prestazione... Sarebbe stata un'operazione più onerosa e complessa di quello che avremmo potuto permetterci".
Qual è il suo sogno?
"Da lucchesevincere un altro campionato e salire in C1, inoltre essere gratificato da questa società mi darebbe la possibilità di rimanere a Lucca".
Dicono che lei avesse avuto un abbocco con lo Spezia e che tutto fosse già deciso?
"Ho avuto diversi contatti con lo Spezia. Telefonici, però. Io, però, avevo già firmato e avevo dato la parola al presidente. Venivo da un anno e mezzo nel corso del quale mi ero sentito un po' abbandonato e la Lucchese mi ha dato una possibilità. Tante offerte ho avuto da una realtà come la serie D di società che vorrebbero risalire la china. Io, del resto, in quattro anni ho centrato tre primi posti e un secondo posto".
E ora è pentito di non aver accettato queste offerte?
"Non pentito. Il mio sogno, l'ho già detto, è restare a Lucca e sarei disposto, in futuro, a farlo restando anche con un altro incarico. Non posso non essere riconoscente verso una società che ha avuto fiducia in me quando nessun altro l'aveva".
Aldo Grandi
(Fine)