Galleria Rossonera
Oltre cento anni di ritratti e personaggi
Francesco Renzetti, il bimbino che a Lucca ha compiuto i primi passi: "Sono felice che la Lucchese abbia vinto il campionato e stia andando così bene, un grande in bocca in lupo"
11/11/2009 10:44
A Lucca lo chiamavano il bimbino per quella sua aria di
ragazzino cresciuto a pane e ingenuità e proveniente da un paese,
Dolceacqua, che tanto sa di favole e di sogni realizzabili. La gente
gli aveva subito voluto bene e, come nelle fiabe, da pulcino nemmeno
tanto scarso aveva finito per diventare un cigno bravissimo capace di
prendersi il posto sulla fascia sinistra e non mollarlo più. Lui è
Francesco Renzetti, appena 21 anni e già un robusto passato dietro le
spalle. Dopo la Lucchese balzò all'Albinoleffe in serie B, quindi,
quest'anno, al Padova e, in entrambe le stagioni, ha dimostrato e sta
dimostrando il suo valore. Lucca e la Lucchese, però, gli sono rimaste
nel cuore.
Francesco Renzetti e la statistica: quante gare ha disputato fino ad oggi tra i professionisti e quando ha esordito?
"Mah, fino ad ora più o meno 110 presenze e l'esordio in C1 con il Genoa nel dicembre del 2005".
Sei stato lanciato nella Lucchese e c'è ancora chi ti ricorda sulla
bicieltta Mtb in via Fillungo. Da allora è cambiata molto la sua vita?
"Direi di no, è la solita vita con qualche anno in più... Le solite
cose, la famiglia, gli amici con, però, la fidanzata e qualche
responsabilità in più..."
Cosa vuol dire fare il calciatore di professione in termini di privilegi e di responsabilità?
"Sicuramente è una professione, se si vuol chiamare così, che aiuta in
tanti modi. La gente cerca di starti vicino, di aiutarti, di farti
sentire bene. Responsabilità? Secondo me il fatto di dover dare il buon
esempio a ragazzi più giovani".
Torniamo a Lucca: che cosa ha lasciato e cosa vorrebbe ritrovare nel caso dovesse tornare a visitare la città?
"Direi che ho lasciato tanto bei ricordi... La ricordo sempre
volentieri la mia prima esperienza nel calcio importante con quel
sassolino di nn essere mai riusciti a fare qulcosa di importante.
Sicuramente mi piacerebbe ritrovare l'affetto della gente che penso mi
abbia voluto bene. Rimarrò ''il bimbino''...
Ha ancora qualche amico?
"Fuori dal campo direi di no, mentre qulache compagno di squadra lo sento ancora".
La partita più bella che ricorda di aver disputato in rossonero e il perché di questa scelta.
"Sicuramente l'esordio in rossonero dal 1 minuto... dopo quell'errore iniziale credo di aver fatto proprio una bella partita".
Il momento più brutto della sua esperienza in rossonero.
"Quando stavamo passando un momento non favorevole e diciamo che i
tifosi non erano contenti, tutto, poi, è finito col fallimento poi".
Lei, nello spogliatoio, era una specie di pulcino in mezzo a tanti galli. Che cosa ha imparato?
"Ho imparato tante cose... a farmi voler bene anche dai più vecchi... crescendo con i loro consigli".
Dalla serie C alla serie B: Gigi Simoni ha sempre detto che lei era
l'unico giocatore capace di poter arrivare in serie A. Conferma?
"Beh ora sono qui e per ora non so se ci riuscirò, ma si lavora anche per quello".
Arrivaste in due: lei e Volpara. Quest'ultimo avrebbe dovuto essere
il vero protagonista, invece così non è stato. Esattamente come Massaro
e Monelli ai tempi della Fiorentina o Matthaus e Brehme all'Inter di
Trapattoni.
"E' vero, è andata così siamo arrivati in due ma quello a cui è andata
meglio sono io... c'è da dire che lui con quell'infortunio è stato
sfortunato".
Con l'Albinoleffe ha fatto benissimo, con il Padova sta raddoppiando. Che dicono papà e mamma?
"Dicono di continuare a lavorare seriamente, di non mollare e di credere in me sempre con i piedi per terra".
Qual è, attualmente, il suo desiderio più grande?
"....il solito di quando sono arrivato a Lucca: poter tornare ad indossare la maglia del Genoa".
E' giovanissimo, ma, per curiosità, ha qualche rimpianto?
"...Rifarei tutte le scelte che ho fatto in passato".
Se dovesse dare dei consigli davanti a una platea di giocatori in
erba assetati di emularla e ascoltare le sue parole, cosa direbbe loro?
"Di lavorare con serietà e di avere tanta voglia di arrivare perché
solo con tanto lavoro e impegno si raggiungono i traguardi".
C'è qualche tifoso rossonero che vuole salutare, in particolare?
"Salutarne solo qualcuno in particolare non mi sembrerebbe giusto
saluto tutti i tifosi e sono contento dal campionato vinto l'anno
scorso e di quello attuale. Un grande in bocca al lupo alla Lucchese e
ai suoi tifosi".
Ha rivisto e giocato contro Francesco Di Gennaro che è al Gallipoli. Che cosa ha detto al bomber e cosa lui le ha risposto?
"Di non farmi gol e lui ha risposto tranquillo, non ci sono problemi".
Al. Gra.