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Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Carlo Sbragia, un avvocato con la passione del pallone... e della maratona

10/12/2007 20:44

Chi non conosce Carlo Sbragia, forse uno degli avvocati matrimonialisti più preparati e accreditati del foro lucchese, accesissimo tifoso dei colori rossoneri e, per la serie maggiore, della Fiorentina? Ebbene, adesso, tra le passioni dell'avvocato è sbucata anche la maratona, visto che un paio di settimane fa, alla Florence Marathon, sul classico percorso di 42 chilometri e 195 metri, ha corso la distanza in 3 ore, 35 minuti 39 secondi, classificandosi 1988° assoluto e 159° nella categoria MM50. Carlo Sbragia è un lucchese doc, allevato e cresciuto a pane e pallone. Un lucchese che ha sempre vissuto in Corso Garibaldi, sin da quando era piccolo, e che non ha mai visto la necessità né avuto il desiderio, di andare a vivere fuori dal centro storico.

Carlo Sbragia, professione avvocato, classe 1954, quando è nato l'amore per i colori rossoneri?

'Eravamo in serie B. Avevo appena sei anni. La partita era Lucchese - Genoa, con Persico in porta. Perdemmo due a zero e, senon sbaglio, quell'anno retrocedemmo, come inizio non fu davvero male'.

Cos'è per te la Lucchese?

'Una fede, non c'è dubbio'.

Sei, però, anche tifoso della Fiorentina. Come mai?

'E' una passione nata da bimbetto, anche quand'ero ragazzo, evidentemente, avevo l'avversione per i più forti e i più ricchi. la Fiorentina mi sembrava la squadra più simpatica e, per di più, aveva un giocatore che, per me, era una sorta di mito'.

Ossia?

'Uccellino Kurt Hamrin. Ricordo anche la prima partita che andai a vedere: Fiorentina - Napoli, finì 0 a 0. L'anno? Non me lo ricordo, però rammento un gran palo che proprio Hamrin colpì durante la gara'.

Dici Lucchese e qual è la prima cosa che ti viene in mente?

'I festeggiamenti per le promozioni: dalla C2 alla C1, dalla C1 alla serie B, la Coppa Italia'.

Sei abbonato?

'Lo sono stato, ma ultimamente vado a vedere le partite quando posso e ho preferito non sottoscrivere più la tessera'.

Per quale motivo?

'Ho perso un po' di fiducia anche se l'amore no, quello resta sempre'.

Eri a Pistoia?

'No, però ho assistito alla gara con il Sorrento, dove abbiamo giocato un primo tempo da categoria superiore. Spero che, a gennaio, con due o tre innesti giusti si possa fare il salto di categoria'.

Tre successi consecutivi di cui due in trasferta: come ruolino di marcia non c'è male, no?

'Dire proprio di no. Aver trovato un gruppo unito e levato i galli nel pollaio che tiravano indietro la gamba sono state, secondo me, le ricette giuste per risalire la china'.

Che ne pensi di Piero Braglia?

'Un grande. Ieri, alla radio, ha dato degli str.... ad alcuni tifosi che avevano contestato la squadra sul 2 a 2. In parte ha ragione, ma è anche vero che questa gente ha avuto, negli ultimi tempi, solamente delusioni e ci vuole del tempo per scaldarsi. Comunque sia, questi risultati stanno producendo gli effetti sperati'.

Un avvocato con il vizio del pallone.

'E' vero, ho giocato fino a 49 anni, sono arrivato in seconda categoria con il Porcari, poi ho smesso perché non ce la facevo più. Del resto o ti alleni con continuità, o anche a livelli amatoriali non puoi giocare al calcio'.

Ed è arrivata la passione per la corsa...

'Vero anche questo. E' un altro traguardo che volevo raggiungere e, inoltre, ci tenevo a mettermi alla prova. Ho corso quella di Firenze allenandomi tre volte a settimana, è stata una bella esperienza, continuerò sicuramente, chissà che, prima o poi, non vada anche a New York'.

Aldo Grandi

Fanini Group

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