Galleria Rossonera

Oltre cento anni di ritratti e personaggi

Alvaro Vannucchi, un altro pezzo di storia rossonera ingiustamente dimenticato

20/12/2009 02:01

Il ciclone Fouzi che tutto ha travolto e tutto sepolto sotto il dolore e la sofferenza dei ricordi di un fallimento - sportivo, economico, umano - ha portato ai margini della storia rossonera un personaggio che, di questa storia, è stato protagonista a lungo seppure in un ruolo non certo di primissimo piano o sotto i riflettori. Stiamo parlando di Alvaro Vannucchi, classe 1945, per ventisette anni massaggiatore delle gambe dei calciatori della Lucchese. Sposato, una figlia di nome Vania, due nipoti, Valentina e Gabriele. "Ho iniziato con Paolo Baldi - esordisce Alvaro - e ho chiuso con Piero Braglia".

Vannucchi si vanta, a ragione, di aver conosciuto un mucchio di allenatori e di aver imparato qualcosa da tutti. "Orrico c'è stato più degli altri - aggiunge - come non ricordarlo? Poi Burgnich, lui era grande umanamente più che un allenatore anche se era un uomo di calcio. Penso a Fascetti, grande tecnico e grande uomo, e a Marcello Lippi, che ho conosciuto sia come giocatore alla Lucchese a fine carriera, sia come allenatore negli anni Novanta quando Pino Vitale lo chiamò a Lucca. Si vedeva già allora che aveva qualcosa in più. Il momento più bello nella mia carriera alla Lucchese? Quando eravamo in serie B, ma anche quando vincemmo la Coppa Italia. Il più brutto è stato il fallimento, quando mi è cascato il mondo addosso".

Cosa le ha dato e che cosa le ha tolto il calcio?
"Mi ha tolto un po' di libertà, ma mi ha dato tanto, la gioia immensa, anzi indimenticabile, parole e momenti che resteranno sempre nel mio cuore".

Il giocatore rossonero che più l'ha colpita?
"Gaetano Salvi, perché per me è stato il più forte, un esterno sinistro con un piede favoloso, uno che batteva le punizioni da Dio".

Poi?
"Francesco Monaco, grande capitano. Ricordo un anno, aveva sette punti al ginocchio, ma la domenica giocò ugualmente e a fine gara gli si era riaperta la ferita, Rammento anche Roberto Paci, il bomber rossonero di tutti i tempi, il simbolo degli anni Novanta e di quella squadra. Aveva una muscolatura incredibile e nonostante questo non ha mai patito gravi infortuni".

Cosa fa, attualmente, Alvaro Vannucchi?
"Mi diverto a fare il nonno. Sono sereno, diciamo che faccio il massaggiatore, ma per me stesso. Ho chiuso con l'agonismo, almeno per ora, poi vedremo. Mi voleva il Pisa, ma non ci sono andato. Volevo fare il nonno".

Aldo Grandi

Fanini Group

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